Economia

Banco BPM respinge UniCredit: OPS ritirata, azionisti premiati dalla strategia stand alone

di Redazione
 
Banco BPM respinge UniCredit: OPS ritirata, azionisti premiati dalla strategia stand alone
Il ritiro ufficiale dell’offerta pubblica di scambio (OPS) volontaria promossa da UniCredit su Banco BPM segna la conclusione di una lunga fase di incertezza per l’istituto guidato da Giuseppe Castagna. L’operazione, lanciata lo scorso novembre e attiva dal 28 aprile 2025, ha raccolto adesioni pari ad appena lo 0,52% delle azioni oggetto dell’offerta, confermando l’inadeguatezza della proposta e la fiducia degli azionisti nella solidità del piano industriale di Banco BPM.

Fin dall’inizio Banco BPM aveva definito l’OPS “non conveniente” e “non congrua” per i propri azionisti. Il premio implicito riconosciuto da UniCredit era solo dello 0,5%, a fronte del 45% riconosciuto in operazioni simili come Intesa-UBI e Crédit Agricole-Creval. La valorizzazione offerta risultava quindi inferiore di circa 4,6 miliardi di euro rispetto alla media delle stime condotte dagli advisor indipendenti della banca milanese.

Il corrispettivo implicito dell’OPS è rimasto inoltre costantemente a sconto rispetto alle azioni Banco BPM, con un divario del 5-7% nell’ultimo mese di contrattazioni.

Il management di Banco BPM ha sottolineato come l’offerta fosse carente anche sotto il profilo industriale, priva di un piano dettagliato per l’integrazione tra i due gruppi e gravata da rischi legati agli investimenti esteri di UniCredit, in particolare in Russia, Grecia (Alpha Bank) e Germania (Commerzbank). Tali incertezze, unite all’assenza di sinergie chiare, avrebbero generato un impatto negativo per gli azionisti BPM quantificabile in -2,43 miliardi, a fronte di un beneficio per gli azionisti UniCredit stimato in +7,52 miliardi.

Il ritiro dell’OPS libera ora Banco BPM dai vincoli della passivity rule, in vigore da oltre otto mesi, restituendo al gruppo la piena flessibilità strategica. L’obiettivo: consolidare ulteriormente il proprio piano di crescita organica e vagliare nuove opportunità di mercato.

I numeri danno ragione al CDA: nel primo trimestre 2025 Banco BPM ha già rivisto al rialzo la guidance di utile netto annuo da 1,7 a 1,95 miliardi di euro, confermando l’efficacia della strategia stand alone. Il piano prevede, entro il 2027, un utile netto di 2,15 miliardi di euro, un ROTE superiore al 21% e dividendi cumulati per oltre 6 miliardi, con un payout dell’80% e CET1 ratio stabile sopra il 13%.

Il presidente Massimo Tononi e l’AD Giuseppe Castagna hanno espresso gratitudine verso clienti, dipendenti e azionisti per il sostegno ricevuto in una fase complessa. “Continueremo a lavorare con determinazione per sostenere famiglie e imprese – dichiarano – contribuendo alla crescita dell’economia reale italiana”.

 
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