Economia

Gazprom avverte l’Europa: stoccaggi di gas in ritardo e rischio emergenza se l’inverno sarà rigido

di Redazione
 
Gazprom avverte l’Europa: stoccaggi di gas in ritardo e rischio emergenza se l’inverno sarà rigido
L’Europa potrebbe trovarsi a fronteggiare una nuova emergenza energetica qualora l’inverno 2025 dovesse rivelarsi più freddo della norma. L’allarme è stato lanciato da Alexey Miller, amministratore delegato di Gazprom, che a margine del Forum economico orientale di Vladivostok ha sottolineato i ritardi nel reintegro delle riserve di gas. Un monito che, visto il ruolo del colosso russo penalizzato dalle politiche energetiche europee, non manca di una certa componente interessata, ma che poggia su dati oggettivi.

Secondo le rilevazioni di Gas Infrastructure Europe, al 31 agosto gli stoccaggi sotterranei dell’Unione europea risultavano riempiti al 78,68%, ben al di sotto del 93% registrato lo scorso anno nello stesso periodo. Il regolamento europeo obbliga gli Stati membri a raggiungere il 90% entro il primo novembre, ma le nuove regole introdotte da Bruxelles consentono maggiore flessibilità, con la possibilità di scostamenti fino al 10% (e in casi eccezionali fino al 15%) e con scadenze modulabili tra inizio ottobre e inizio dicembre.

Miller ha ricordato come soltanto due terzi del gas consumato nell’ultima stagione invernale siano stati reintegrati in cinque mesi di pompaggio, lasciando un divario stimato in 18,9 miliardi di metri cubi. “Se arrivasse un inverno freddo, sarebbe un vero problema”, ha dichiarato, accusando l’Europa di sottovalutare la gravità della situazione.

I dati rivelano una forte disomogeneità tra Stati membri: la Svezia si ferma al 50,63%, la Lituania al 52% e i Paesi Bassi al 66,3%, mentre Portogallo e Italia hanno quasi raggiunto l’obiettivo con rispettivamente il 99,95% e l’89,26%. La Germania, che dispone delle maggiori capacità di stoccaggio, è ancora al 73,56%.

L’Unione europea, dopo la crisi energetica esplosa nel 2022 in seguito all’invasione russa dell’Ucraina, aveva introdotto regole stringenti sugli stoccaggi proprio per garantire la sicurezza delle forniture. Tuttavia, l’esperienza dell’ultimo inverno, caratterizzato da consumi elevati, freddo intenso e scarsa produzione eolica, ha spinto Bruxelles a rendere più elastico il meccanismo, per evitare che un riempimento troppo rapido alimenti nuovi rincari sui prezzi del gas.
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