Attualità
Graziana Giannetta: "I borghi sono il cuore del futuro del turismo italiano"
di Redazione

In un Paese che ogni anno si interroga su come conciliare crescita economica, sostenibilità e identità culturale, la voce di Graziana Giannetta (nella foto) – consigliera nazionale di Federalberghi – risuona come un manifesto di visione concreta e poetica. «L’Italia è un mosaico prezioso, fatto di regioni che raccontano storie diverse e complementari», afferma Giannetta, convinta che il turismo del futuro non debba puntare solo sui numeri, ma sulle radici.
Una visione quanto mai attuale, in un’estate 2025 che si preannuncia positiva: secondo le ultime stime Demoskopika, tra giugno e settembre l’Italia accoglierà oltre 65,8 milioni di arrivi (+3,4%) e 267,4 milioni di presenze (+2,1%), con una spesa turistica in crescita dello 0,9% per un valore complessivo di 39 miliardi di euro . Ma dietro queste cifre si cela una sfida strutturale: trasformare la crescita quantitativa in sviluppo qualitativo, duraturo e distribuito.
Per Giannetta la risposta è nei borghi italiani: «Ogni borgo è un frammento di bellezza che resiste al tempo: strade di pietra, mestieri antichi, piazze silenziose dove il senso della vita sembra più chiaro». Non è nostalgia: è strategia. È proprio nei piccoli centri – spesso ignorati dai flussi turistici più affollati – che si annidano le leve di un’Italia resiliente, capace di attrarre non solo visitatori, ma anche residenti, imprenditori, creativi, innovatori.
Con il PNRR e la Misura Borghi, il Paese ha fatto una scelta di rottura: oltre 1 miliardo di euro è stato destinato alla rigenerazione culturale, economica e sociale delle aree interne. Un’iniezione di fiducia per chi crede, come Giannetta, che «dietro ogni piccola realtà ci sono imprese locali, artigiani, agricoltori, albergatori, giovani che vogliono restare o tornare».
Questo approccio dialoga perfettamente con le criticità sollevate dagli analisti di Demoskopika: l’aumento dei costi – in particolare quelli legati al trasporto – rischia di frenare il pieno potenziale del turismo italiano, soprattutto per l’incoming internazionale, previsto in lieve calo nelle presenze (-0,4%) nonostante una crescita negli arrivi (+1,7%). Da qui l’urgenza, condivisa da Giannetta, di politiche più lungimiranti e investimenti su qualità, sostenibilità e autenticità.
«Valorizzare i borghi italiani non è solo un atto culturale o romantico: è una scelta strategica per il futuro del Paese», continua la consigliera. E aggiunge: «Ogni regione ha qualcosa da insegnare, ogni borgo ha qualcosa da offrire. L’Italia è un Paese da scoprire non per nostalgia, ma per visione».
In un tempo in cui il turismo sembra oscillare tra l’overtourism delle metropoli e la desertificazione delle aree interne, il messaggio di Giannetta si fa politica culturale: «Investire in questi luoghi significa rilanciare l’Italia partendo dalla sua identità più vera. È dare nuove possibilità a chi vuole restare, creare, accogliere. È credere che l’Italia possa tornare grande proprio partendo dai suoi luoghi più piccoli».
Il futuro, per Giannetta, è scritto nei vicoli dei borghi, nei mestieri di una volta, nelle storie che sanno ancora emozionare. E in una nuova generazione di turismo che, finalmente, sa ascoltare i territori prima di promuoverli.