Attualità
L’incredibile fenomeno Labubu conquista il mondo
di Redazione

Le bambole Labubu di Pop Mart non sono semplici giocattoli: sono creature elfiche con espressioni grottesche vendute in scatole misteriose che tengono milioni di collezionisti con il fiato sospeso. Nonostante costino solo circa 20$, trovare un esemplare è diventato quasi impossibile: anche negli store Pop Mart di Shanghai è normale dover attendere settimane.
Nate nel 2015 su carta dall’artista di Hong Kong, Belgio Kasing Lung nell’universo illustrato The Monsters, le Labubu hanno raggiunto fama mondiale solo dopo essere sbarcate in forma fisica nel 2023 nelle “blind box” di Pop Mart.
Il mistero della scelta casuale ha alimentato una cultura del collezionismo spasmodico: si trovano solo 1 Labubu ogni 72 box, spingendo i prezzi secondari fino a parecchie centinaia di euro. In un’asta il 10 giugno, un esemplare umanoide ha raggiunto 1,08 milioni di yuan (circa 150 000$) suscitando scalpore.
Se è la rarità a innescare la corsa, le endorsement vip l’hanno resa virale. Da Lisa dei Blackpink a David Beckham e Rihanna, tutti sfoggiano Labubu come status symbol. Un follower su Instagram l’ha definita “un’ossessione segreta” mentre Madonna ha posato con due labubu per la Festa della Mamma.
La mania globale ha trasformato Pop Mart in un gigante del design giocattolo:
- Le azioni hanno registrato un +180 % da inizio anno sui listini di Hong Kong, toccando quota HK$365 miliardi di capitalizzazione. Wang Ning, fondatore 38enne, è diventato il più giovane tra i primi 10 multimiliardari cinesi, con un patrimonio stimato tra 22 e 22,7 miliardi di dollari.
- La crescita delle entrate è impressionante: nel 2024 Labubu ha generato circa 419 milioni $ grazie alla formula della blind box, con rialzi del 726 % anno-su-anno.
Non si tratta solo di giocattoli: Pop Mart ha segnato una svolta nel consumo cinese, riflettendo la fiducia verso brand locali. I teenager e i trentenni cercano sempre più design, esclusività e narrativa nei loro acquisti. Le Labubu ora spopolano anche a New York, Londra, Tokyo e Los Angeles, grazie ai social e ai drop online, spesso accolti da code e caos.
Il risultato? Un oggetto di consumo pop diventato pezzo d’arte, asset finanziario e simbolo culturale globale — senza un manifesto razionale, ma grazie a unicità ed emozione.
Le bambole Labubu sono un fenomeno culturale e commerciale senza precedenti. Vendute a pochi dollari ma difficili da trovare, amate dalle star, cercate dai collezionisti, scambiate a centinaia di migliaia di dollari in asta, hanno trasformato una semplice “toy company” in un colosso da decine di miliardi.
Dietro la loro ascesa c’è una strategia di marketing geniale (blind boxes, packaging misterioso), un’estetica eccentrica, e un reticolo di entusiasmo mediatico e sociale che ha superato ogni previsione.
Labubu è l’esempio lampante di come un semplice disegno di un folletto possa diventare, in pochi anni, una potente forza economica e culturale, difficile da spiegare, ma impossibile da ignorare.