Lunghe file di auto incolonnate sotto al sole, con i bagagli sul tettuccio in viaggio verso il mare, o semplicemente per tornare in quei paesi del sud da cui si era emigrati, magari semplicemente nelle fabbriche del nord ora chiuse per le ferie. Foto dell’album del boom economico degli anni 60, ancora vive nell’immaginario collettivo. E che sembravano ormai solo un ricordo. E invece no: d’estate le città sono tornate a svuotarsi dei residenti per lasciare il posto, spesso, a orde di turisti. Città di nuovo chiuse per ferie, in un’epoca in cui di boom economico non c’è traccia. Anzi.
Il momento storico, economico, geopolitico imporrebbe di continuare a lavorare, in particolare per gli uomini politici e di governo. Ma invece il Parlamento, come ogni anno, chiude per ferie. Anche se normalmente, anche a Camere chiuse, parlamentari e funzionari possono continuare a lavorare per portare a termine i propri impegni. Non c’è ancora un calendario preciso per la chiusura dei lavori dell’aula di Palazzo Madama e di Montecitorio. Come ogni anno, tuttavia, l’attività dell’assemblea verrà sospesa nella prima settimana, o nei primi 10 giorni di agosto, per riprendere attorno al 10 di settembre. Quasi un mese di pausa estiva durante il quale, però, le Commissioni potranno convocarsi in relazione ad esigenze dei rispettivi programmi dei lavori.
Stando a quanto pubblicato al momento sul sito istituzionale, la Camera terrà una seduta dell’assemblea, al momento l’ultima, mercoledì 6 agosto mentre al Senato i lavori termineranno entro sabato 9 agosto per riprendere in seduta mercoledì 10 settembre. I parlamentari possono essere convocati all’occorrenza, ed è anche vero che ormai le nuove tecnologie e lo smart working, le continue call rendono sempre tutti raggiungibili, dovunque e a qualunque ora del giorno e della notte. Ma l’immagine di una politica ed una economia apparentemente non presidiata fa sicuramente effetto ancora oggi. Non è un fenomeno solo italiano, tuttavia: ad esempio la Bce, pure in un momento di incertezza economica, non prevede riunioni del Consiglio direttivo nel mese di agosto. Salvo emergenze, ovviamente. Dopo la riunione del 24 luglio scorso, il prossimo vertice in calendario è fissato all’11 settembre.
Tornano alla mente allora le parole di Sergio Marchionne contro alcuni atteggiamenti estremamente provinciali in particolare del nostro paese, come l’abitudine di andare in ferie tutti in agosto. Fu lo stesso ad di Fiat a raccontare un aneddoto. “Nel 2004 io perdevo 5 milioni al giorno. Sono arrivato in Fiat il 4 giugno del 2004, il 4 giugno o il primo giugno, non mi ricordo, poi da quel momento là sono diventati giorni uno dopo l’altro. Io – disse Marchionne in un intervento diventato famoso - stavo girando per il mondo nel mese di luglio, rivengo in Italia, vado in ufficio ad agosto e non c’era nessuno. Ho detto: ‘e la gente dov’è?’ Sono in ferie. Ho detto: ma in ferie da cosa?’ Mi sono trovato con un altro, che mi ero portato dietro, un finanziario che aveva vissuto con me per 20 anni , siamo andati in ufficio, non c’era una persona. In una azienda che fondamentalmente era una multinazionale”. E che all’epoca, perdeva 5 milioni al giorno. Altri tempi…