L’intelligenza artificiale non è più soltanto una promessa: nelle aziende che l’hanno adottata sta già generando ritorni misurabili. Secondo il nuovo studio del Capgemini Research Institute, dal titolo “AI in action: How Gen AI and agentic AI redefine business operations”, il rendimento medio degli investimenti in AI e Gen AI si attesta a 1,7 volte la spesa sostenuta, un risultato che ha spinto molte realtà a rivedere i propri piani di crescita tecnologica.
L’AI spinge la redditività delle imprese: ROI medio 1,7 volte l’investimento
In particolare, una fetta consistente di imprese - il 36% del campione - ha già implementato soluzioni di intelligenza artificiale generativa, rispetto al 20% registrato appena un anno fa. Tra queste, circa un’azienda su tre ha introdotto agenti intelligenti nei processi operativi, strumenti che promettono di trasformare il modo in cui si lavora riducendo errori, ottimizzando i costi e aumentando la produttività.
Nonostante le iniziali perplessità sul ritorno economico di progetti così complessi, la realtà sta superando le cautele. Lo conferma il dato: il 62% delle imprese prevede di incrementare nel 2025 gli investimenti in Gen AI rispetto all’anno precedente.
Il report evidenzia anche quali settori si stiano muovendo più rapidamente: high tech, manifatturiero industriale, beni di consumo, energia e utilities, farmaceutico e sanitario risultano in testa nell’adozione di AI agentica.
Proprio in queste aree si moltiplicano i progetti di automazione e di ricerca congiunta, anche in ottica di multiplatform agent systems, che entro la fine del 2025 dovrebbero crescere del 48%. Oltre all’efficienza, la spinta maggiore arriva dalla customer experience: le imprese che hanno già integrato agenti intelligenti dichiarano di aver migliorato la soddisfazione dei clienti, accorciato il time-to-market e aumentato la precisione delle analisi. Ma la trasformazione non riguarda solo i processi: a cambiare saranno anche le competenze.
Secondo Capgemini, negli ultimi due anni le aziende che hanno puntato sull’automazione hanno già automatizzato circa il 30% delle attività operative, e prevedono un’ulteriore accelerazione nei prossimi due. Questo comporterà inevitabilmente un’evoluzione dei ruoli: più formazione, upskilling e reskilling, con un focus crescente sulla collaborazione tra lavoratori e agenti AI.