Ambiente & Sostenibilità

Mappa delle Bandiere Blu 2025: ecco dove il mare è davvero da sogno (e chi perde il titolo)

Redazione
 
Mappa delle Bandiere Blu 2025: ecco dove il mare è davvero da sogno (e chi perde il titolo)

Sono state assegnate le Bandiere Blu 2025, il riconoscimento internazionale che certifica la qualità ambientale e la sostenibilità delle località balneari. Nell’edizione appena annunciata a Roma, durante la cerimonia con il Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare Nello Musumeci, sono 246 i comuni italiani premiati, dieci in più rispetto al 2024. Il dato include sia le località marittime sia quelle lacustri, mentre 84 sono gli approdi turistici che ottengono il vessillo.

Mappa delle Bandiere Blu 2025: ecco dove il mare è davvero da sogno (e chi perde il titolo)

A determinare la crescita complessiva hanno contribuito 15 nuovi ingressi e 5 uscite, portando a 487 il numero totale delle spiagge italiane che rispondono ai requisiti del programma, pari all’11,5% delle spiagge insignite a livello mondiale. Il trend è in costante aumento: nel 2022 erano 210 i comuni Bandiera Blu, diventati 226 nel 2023 e 236 nel 2024. In testa alla classifica regionale si conferma la Liguria, che pur perdendo una località mantiene 33 Bandiere. Alle sue spalle la Puglia, che sale a 24 riconoscimenti grazie a tre nuove località premiate, seguita dalla Calabria, anch’essa con tre new entry e ora a quota 20.

Campania e Marche si attestano a 20 comuni ciascuna; la prima registra un’entrata e un’uscita, la seconda aggiunge un nuovo vessillo. A seguire la Toscana con 19 Bandiere, la Sardegna e l’Abruzzo con 16, la Sicilia con 14 (due ingressi e due uscite), il Trentino-Alto Adige stabile a 12, il Lazio che sale a 11 grazie a un nuovo ingresso, l’Emilia-Romagna che tocca quota 10, il Veneto che conferma 9 località, la Basilicata con 5, il Piemonte che scende a 4, la Lombardia che resta a 3, Friuli Venezia Giulia e Molise stabili a 2. Il programma Bandiera Blu è gestito dalla FEE, Foundation for Environmental Education, organizzazione internazionale con sede in Danimarca e presente in 81 Paesi. Il riconoscimento viene assegnato alle località che, per quattro anni consecutivi, abbiano ottenuto una qualità eccellente delle acque di balneazione secondo le analisi effettuate dalle Agenzie Regionali per la Protezione dell’Ambiente (ARPA).

La trasparenza delle acque è tuttavia solo uno dei 32 criteri valutati: i Comuni devono garantire standard elevati nella gestione ambientale e dei rifiuti, nei servizi e nella sicurezza, nell’educazione e informazione ambientale, nella tutela del territorio e nella sostenibilità dell’offerta turistica. I parametri sono aggiornati periodicamente per stimolare un miglioramento continuo. Vengono analizzati, tra gli altri, la funzionalità degli impianti di depurazione, la percentuale di popolazione allacciata alla rete fognaria, la raccolta differenziata, l’accessibilità delle spiagge, la presenza di strutture turistiche certificate, piste ciclabili, aree verdi, arredo urbano, iniziative di educazione ambientale e valorizzazione delle aree naturali.

A partire da quest’anno, come sottolineato da Claudio Mazza, presidente della FEE Italia, è stato introdotto per i Comuni candidati l’obbligo di presentare un Piano di Azione per la Sostenibilità, che raccolga le misure già adottate o previste entro il 2024 per affrontare le sfide poste dal cambiamento climatico, in coerenza con gli obiettivi dell’Unione europea e dell’Agenda 2030. La selezione è condotta da una Commissione nazionale composta da enti e istituzioni tra cui il Ministero del Turismo, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, il Ministero dell’Agricoltura, l’Istituto Superiore di Sanità, la Federazione nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici, il CNR, diverse università e altri organismi tecnici, mentre l’approvazione finale spetta a una giuria internazionale.

Commenta Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari (Sib) aderente a Fipe Confcommercio: "Le spiagge anche quest'anno si confermano protagoniste assolute in quanto destinazione preferita dei vacanzieri: lo dicono i numeri dei ponti di primavera, quando, complice il bel tempo, in tantissimi hanno affollato i nostri litorali. Siamo, poi, molto soddisfatti per le presenze dei turisti stranieri, che fanno ben sperare per i numeri di questa estate".  Il turismo balneare con 175 milioni di presenze pari al 39,2% di quelle complessive è un asset strategico della nostra economia da salvaguardare e proteggere. "L'aumento delle bandiere blu (246 con 487 spiagge), costituisce uno straordinario valore aggiunto alle nostre località di mare, andando ad integrare la grande preparazione, la competenza e la passione infinita dei 30.000 imprenditori balneari, che rappresentano, da molti anni, un modello efficiente e dinamico nel mercato internazionale delle vacanze, 'fiore all'occhiello' della nostra offerta turistica".

In occasione dei campionati italiani di nuoto, è stato anche lanciato ufficialmente il progetto "Spiagge sicure" in collaborazione con la Federazione Italiana Nuoto, nell’ambito di una serie di iniziative volte a sensibilizzare i cittadini italiani e stranieri, ma anche le Istituzioni, sulla corretta informazione per vivere responsabilmente la balneazione.

La questione balneare, che coinvolge un settore strategico per l'economia del Paese riguarda anche decine di migliaia di famiglie che rischiano di perdere non solo le proprie aziende, ma soprattutto il lavoro. "Al Governo - ha concluso Capacchione - abbiamo chiesto che l'indennizzo deve essere adeguato al valore dell'azienda, i canoni demaniali sono da rideterminare, non da aggiornare, la legge n. 166/2024 è da cambiare perché sbagliata, ingiusta e dannosa e serve urgentemente una legge che tuteli gli attuali imprenditori balneari, garantisca la conservazione del lavoro e la salvaguardia della proprietà aziendale, ne beneficia l'ambiente, la nostra offerta turistica, l'economia e l'occupazione ma, soprattutto, l'immagine del Bel Paese: è l'unica soluzione possibile e percorribile per far sì che l'Italia torni ai vertici del turismo internazionale".

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