Giornata negativa per Piazza Affari, che guida i ribassi in Europa in una seduta segnata da rinnovate tensioni geopolitiche e incertezza monetaria. L’indice FTSE MIB ha lasciato sul terreno l’1,36%, scivolando sotto quota 34.100 punti, penalizzato soprattutto dai titoli bancari. Male anche il FTSE Italia All-Share, in calo dell’1,3%, mentre si è difeso meglio il comparto delle mid cap (-0,64%) e lo Star (-0,67%).
Borse europee in calo, Piazza Affari maglia nera: pesa l’escalation Iran-Israele
A spaventare i mercati è il riacutizzarsi del conflitto in Medio Oriente. Gli investitori si rifugiano su energia e lusso, mentre fuggono dai bancari. Il nervosismo si riflette anche sulle Borse USA, con l’S&P 500 in calo dello 0,34%, mentre cresce l’attesa per le decisioni della Federal Reserve, al via oggi con la sua riunione di politica monetaria. In Piazza Affari, la pressione si è concentrata in particolare sul comparto bancario: pesanti Unicredit (-3,62%), Intesa Sanpaolo (-2,7%) e BPER (-2,08%), in un contesto reso ancora più incerto dal peggioramento dello spread BTP-Bund, risalito a 91 punti base (+2) con il decennale italiano al 3,41%.
Tra le blue chip si sono invece messi in luce alcuni titoli energetici, spinti al rialzo dalla corsa del petrolio: il Brent è salito del 2,03%, sostenendo le quotazioni di Saipem (+2,09%), Tenaris (+1,66%) e ENI (+1,13%).
Ottima performance anche per Brunello Cucinelli, che chiude in rialzo del 2,33%, confermandosi tra i titoli più difensivi nei momenti di turbolenza. Male anche Amplifon (-2,70%), mentre nel comparto mid cap si segnalano acquisti su D’Amico (+3,06%), Technoprobe (+1,43%), Rai Way (+1,36%) e Sesa (+0,95%). Sul fondo invece Ariston Holding, che perde il 2,54%.
Il clima negativo ha contagiato anche le altre Borse europee, tutte in calo: Francoforte cede l’1,12%, Parigi lo 0,76% e Londra lo 0,46%. Le tensioni geopolitiche si sommano all’incertezza sul fronte dei tassi: oltre alla Fed, questa settimana sono attese le decisioni di Riksbank e Norges Bank (domani), della Bank of England e della Banca Nazionale Svizzera (giovedì).
Sul mercato valutario, l’euro/dollaro mostra un lieve calo dello 0,28%, mentre l’oro prosegue la seduta sotto la parità (-0,25%), frenato dall’aumento dei rendimenti. In controtendenza il petrolio, che beneficia delle tensioni geopolitiche e corre oltre il +2%, sostenendo l’intero comparto energetico globale.