Economia

Borse: i mercati asiatici in recupero

Redazione
 
Borse: i mercati asiatici in recupero

I mercati della regione Asia-Pacifico hanno avuto una giornata positiva, con l'attenzione degli investitori rivolta alle decisioni delle autorità cinesi e australiane in materia di tassi. La Cina ha tagliato i suoi principali tassi di prestito di 10 punti base nel tentativo di stimolare la propria economia, in un momento in cui le tensioni commerciali minacciano di ostacolare la crescita.

Borse: i mercati asiatici in recupero

La Banca Popolare Cinese, l'istituto centrale della Repubblica, ha ridotto il tasso preferenziale sui prestiti a un anno dal 3,1% al 3,0% e il tasso LPR a 5 anni dal 3,6% al 3,5%. L’indice Hang Seng di Hong Kong è salito dell′1,28%, mentre il CSI 300 della Cina continentale ha aggiunto lo 0,48%.

In crescita anche gli indici giapponesi (Nikkei 225 + 0,45 %; Topix + 0,32 %) e della Corea del Sud (Kospi + 0,29%; Kosdaq +0,62%). Bene anche l’indice di riferimento australiano S&P/ASX 200 che è salito dello 0,39%.

La banca centrale australiana ha tagliato il tasso di riferimento al 3,85%, il livello più basso da maggio 2023, poiché i timori sull’inflazione nel Paese continuano ad attenuarsi, dando alla banca la possibilità di allentare la politica monetaria. In Australia l’inflazione è in calo: l’inflazione complessiva più recente ha toccato il minimo degli ultimi quattro anni, attestandosi al 2,4% nel primo trimestre del 2025.

Nella sua precedente dichiarazione di politica monetaria, la Reserve Bank of Australia ha sottolineato che riportare l’inflazione al suo obiettivo del 2-3% in modo sostenibile rimane la sua massima priorità. La Commonwealth Bank of Australia prevede che la RBA ridurrà il tasso di interesse di 25 punti base, portandolo al 3,85%.

Nella sua precedente dichiarazione di politica monetaria, la RBA ha affermato che la sua massima priorità è riportare l’inflazione in modo sostenibile al suo obiettivo, compreso tra il 2% e il 3% “entro un lasso di tempo ragionevole”.

I futures sulle azioni statunitensi sono rimasti pressoché invariati. I futures sull’S&P 500 sono saliti di meno dello 0,1%. I futures sul Nasdaq 100 sono scesi dello 0,1%, mentre i futures legati al Dow Jones Industrial Average hanno guadagnato 54 punti, pari allo 0,14%.

Negli Stati Uniti, l’ S&P 500 ha registrato un leggero guadagno, poiché i rendimenti dei titoli del Tesoro si sono allontanati dai massimi e gli investitori hanno cercato di guardare oltre il declassamento del rating creditizio degli Stati Uniti da parte di Moody’s. L’indice di riferimento ha guadagnato lo 0,09% e ha chiuso a 5.963,60, segnando la sua sesta sessione consecutiva in rialzo. Il Nasdaq Composite ha guadagnato lo 0,02%, chiudendo a 19.215,46. Il Dow Jones Industrial Average è salito di 137,33 punti, pari allo 0,32%, attestandosi a 42.792,07.

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