Economia

Borse: i dazi di Trump trascinano al ribasso i mercati asiatici

Redazione
 
Borse: i dazi di Trump trascinano al ribasso i mercati asiatici

L'annuncio della sterzata dell'Amministrazione Trump sui dazi ha avuto l'effetto, atteso, di deprimere i mercati asiatici, che hanno subito le conseguenze di politiche che, a detta della Casa Bianca, riequilibreranno i rapporti tra i Paesi che hanno vessato l'America tramite ''manipolazione valutaria e barriere commerciali''.

Borse: i dazi di Trump trascinano al ribasso i mercati asiatici

Restando nella regione, le merci provenienti da India, Corea del Sud e Australia sono da oggi soggette a dazi rispettivamente del 26%, 25% e 10%, con gli Stati Uniti che rappresentano circa il 15% delle esportazioni della regione, il che significa che gli aumenti tariffari compresi tra il 20% e il 35% secondo un analista, ''rappresenterebbero un ostacolo significativo alla crescita quest’anno, soprattutto per le economie più aperte e orientate al commercio''.

I mercati giapponesi hanno guidato le perdite in Asia. Il benchmark Nikkei 225 è sceso del 3,24%, riducendo le perdite di oltre il 4% nelle prime contrattazioni, mentre il più ampio indice Topix è sceso del 3,66% nell’ultima ora.

L’indice Hang Seng di Hong Kong è sceso del 2,08%, mentre il CSI 300 della Cina continentale è sceso dello 0,66%.
In Corea del Sud, l’ indice Kospi è sceso dello 0,84%, riducendo le perdite di oltre il 3%, mentre il Kosdaq a bassa capitalizzazione è sceso dello 0,27% nell’ultima ora di contrattazione.
L’indice di riferimento indiano Nifty 50 ha registrato un calo dello 0,25% nelle contrattazioni iniziali, mentre il più ampio BSE Sensex è sceso dello 0,24%.

L'S&P/ASX 200 dell’Australia è sceso dello 0,94% chiudendo a 7.859,70. L’oro spot ha raggiunto un massimo storico e veniva scambiato a 3.133,51 dollari l’oncia alle 13:20 ora di Singapore, mentre gli investitori si riversavano sul metallo prezioso.

I futures statunitensi sono crollati poiché i dazi di Trump, pari ad almeno il 10% e persino superiori per alcuni Paesi, hanno aumentato i rischi di una guerra commerciale globale che avrebbe avuto effetti negativi sull’economia statunitense, già in rallentamento.

Negli Stati Uniti, durante la notte, le azioni sono salite in un’altra sessione volatile. L’ S&P 500 è salito dello 0,67% chiudendo a 5.670,97, mentre il Nasdaq Composite è cresciuto dello 0,87% chiudendo a 17.601,05. L’indice Dow Jones Industrial Average, che comprende 30 titoli, ha guadagnato 235,36 punti, ovvero lo 0,56%, attestandosi a 42.225,32.

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