Il mese di aprile ha segnato un'inversione di tendenza per le vendite al dettaglio in Italia, registrando un aumento dello 0,7% in valore e dello 0,5% in volume rispetto a marzo. Si tratta del dato mensile più elevato da giugno 2023. Anche su base annua, si osserva un incremento del 3,7% in valore e dell'1,9% in volume.
Vendite al dettaglio: aprile in lieve ripresa (+0,7%)
Tuttavia, come precisato dalle stime preliminari dell'Istat, questa crescita è da attribuire quasi esclusivamente al settore alimentare, trainato dagli acquisti legati alle festività pasquali. Nel complesso, il trimestre febbraio-aprile si chiude con una leggera crescita in valore (+0,1%) ma con un calo in volume (-0,4%). Una dinamica simile si riscontra per i beni alimentari, che vedono un +0,4% in valore a fronte di un -0,2% in volume. Decisamente meno incoraggianti i dati per i beni non alimentari, entrambi in negativo (-0,2% in valore e -0,5% in volume). Analizzando le vendite su base annua, aprile 2025 rispetto allo stesso mese del 2024 mostra un aumento complessivo del 3,7% in valore e dell’1,9% in volume.
Il settore alimentare si distingue con una crescita marcata sia in valore (+8,6%) sia in volume (+5,4%), evidenziando l'impatto degli acquisti pasquali. Al contrario, i beni non alimentari registrano un calo generalizzato (-0,4% in valore e -0,8% in volume). All'interno del comparto non alimentare, le variazioni tendenziali sono in gran parte negative. Tra i pochi segmenti in crescita si segnalano i prodotti di profumeria e per la cura della persona (+3,4%) e gli articoli di foto ottica, supporti magnetici e strumenti musicali (+3,2%).
Le contrazioni maggiori si osservano per calzature e articoli da viaggio (-3,9%) e per giochi, sport e campeggio (-3,5%). Dal punto di vista dei canali di vendita, confrontando aprile 2025 con aprile 2024, le vendite aumentano nella grande distribuzione (+6,8%) e nelle piccole superfici (+0,9%). Cali invece per il commercio elettronico (-0,7%) e per le vendite fuori dai negozi (-0,1%).
Il quadro, sebbene con qualche segnale positivo, richiede un'analisi attenta. Mariano Bella, direttore dell'Ufficio Studi di Confcommercio, ha commentato i dati sottolineando l'influenza del calendario. "Il miglioramento registrato dalle vendite nel mese di aprile, pur positivo, va letto alla luce dell’impatto sul dato derivante dalla diversa tempistica della Pasqua rispetto al 2024. Gran parte dell’aumento è, infatti, derivato dalle vendite di alimentari, dato che ha permesso al settore di recuperare solo marginalmente quanto perso nel primo trimestre dell’anno," ha affermato Bella. "Anche le ultime indicazioni confermano le difficoltà di molti segmenti del non alimentare, soprattutto i beni più tradizionali come l’abbigliamento, le calzature e i mobili, la cui domanda continua a mostrare evidenti segnali di rallentamento", ha sottolineato Bella concludendo con una nota di cautela sulla situazione dei negozi di prossimità: "Resta complessivamente contraddistinta da gravi elementi di fragilità la condizione dei negozi di prossimità, ancora in calo di fatturato sia nominale sia reale per i primi quattro mesi dell’anno in corso."