Economia

Dazi USA sul Parmigiano Reggiano: il Consorzio punta sulla diplomazia

Redazione
 
Dazi USA sul Parmigiano Reggiano: il Consorzio punta sulla diplomazia

L’aumento dei dazi doganali sul Parmigiano Reggiano, deciso dal presidente americano Donald Trump, preoccupa i produttori italiani. L'aliquota imposta sul celebre formaggio è salita dal 15% al 35%, una misura che rischia di pesare sulle esportazioni verso gli Stati Uniti, il principale mercato estero per la DOP italiana.

Dazi USA sul Parmigiano Reggiano: il Consorzio punta sulla diplomazia

A lanciare l’allarme è Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio di tutela del Parmigiano Reggiano, che esprime la sua delusione pur sottolineando la forza del prodotto: “Di certo la notizia non ci rende felici, ma il Parmigiano Reggiano è un prodotto premium e l’aumento del prezzo non porta automaticamente a una riduzione dei consumi”.

Di fronte a questa sfida, il Consorzio non intende rimanere passivo e punta sul dialogo per risolvere la situazione: “Ora lavoreremo per cercare di spiegare attraverso la via negoziale perché non abbia senso applicare dazi a un prodotto come il nostro, che non è in reale concorrenza con i parmesan americani”, afferma Bertinelli.

I dati confermano l’importanza del mercato statunitense: gli USA assorbono il 22,5% della quota export totale del Parmigiano Reggiano e la DOP italiana detiene il 7% del mercato dei formaggi duri americani, con un prezzo più che doppio rispetto ai “parmesan” locali. Bertinelli insiste sul fatto che il Parmigiano Reggiano non rappresenta una minaccia per i produttori locali: “Noi non siamo affatto in concorrenza con i formaggi locali: si tratta di prodotti diversi che hanno posizionamento, standard di produzione, qualità e costi diversi. È pertanto illogico colpire un prodotto di nicchia come il Parmigiano Reggiano per proteggere l’economia americana”.

Del resto non è la prima volta che il Parmigiano Reggiano si trova al centro di tensioni commerciali con gli Stati Uniti. Il presidente del Consorzio ricorda infatti quanto accaduto nel 2019: “Nel 2019, quando Trump introdusse tariffe aggiuntive del 25%, il Parmigiano Reggiano fu il prodotto maggiormente colpito, con un incremento del prezzo al dettaglio dai 40 ai 45 dollari al chilo. Fortunatamente i dazi furono sospesi il 6 marzo 2021 e non ci hanno creato problemi in termini di vendite. Gli americani hanno continuato a sceglierci anche quando il prezzo è aumentato”, ricorda Bertinelli. La capacità del Parmigiano Reggiano di resistere agli aumenti di prezzo è legata alla consapevolezza dei consumatori americani, che fanno una scelta precisa quando acquistano il formaggio italiano.

“Negli Stati Uniti chi acquista il Parmigiano Reggiano compie una scelta consapevole: ha infatti a disposizione un 93% di mercato di alternative che costano due o tre volte di meno”, sottolinea Bertinelli. La conclusione del presidente del Consorzio è chiara: “Pertanto, imporre dazi su un prodotto come il nostro aumenta solo il prezzo per i consumatori americani, senza proteggere realmente i produttori locali. È una scelta che danneggia tutti.”

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