Domino’s Pizza, la più grande catena di pizzerie al mondo, ha chiuso il secondo trimestre 2025 con una crescita significativa dei ricavi, che salgono di 47,4 milioni di dollari (+4,3%) rispetto allo stesso periodo del 2024. A trainare i risultati sono stati i maggiori introiti della catena di approvvigionamento, l’incremento delle royalty e commissioni di franchising negli Stati Uniti, e l’aumento dei ricavi pubblicitari generati dai franchisee americani.
Domino’s Pizza cresce nel secondo trimestre 2025, aumentano ricavi, aperture e vendite globali
Secondo i dati diffusi dalla società, le vendite al dettaglio globali (al netto dell’effetto cambi) sono cresciute del 5,6%, mentre le vendite a parità di negozi negli Stati Uniti hanno registrato un solido +3,4%. A livello internazionale, la crescita delle vendite a parità di negozi è stata del 2,4%, segno di una performance robusta anche al di fuori del mercato domestico.
Domino’s ha inoltre annunciato una crescita netta della rete di vendita pari a 178 nuovi negozi a livello globale. Di questi, 30 sono stati aperti negli Stati Uniti e 148 all’estero, consolidando la presenza internazionale del marchio.
Il CEO Russell Weiner ha espresso soddisfazione per i risultati: “Il nostro team ha ottenuto ottimi risultati nel secondo trimestre. A livello internazionale, abbiamo continuato a crescere nonostante le sfide macroeconomiche. Negli Stati Uniti, sia il canale della consegna a domicilio che quello dell’asporto sono in crescita, determinando guadagni significativi in termini di quota di mercato.”
Nonostante l’ottima performance commerciale, l’utile netto trimestrale ha subito un calo del 7,7%, scendendo a 131,1 milioni di dollari, rispetto ai 142 milioni del secondo trimestre 2024. Il motivo principale è una variazione sfavorevole di 27,4 milioni di dollari legata a perdite e plusvalenze nette realizzate e non realizzate prima delle imposte sull’investimento della società in DPC Dash, partner operativo strategico di Domino’s in Asia.
Il risultato si riflette anche sull’utile per azione (EPS), che si attesta a 3,81 dollari, in calo rispetto ai 4,03 dollari dello stesso periodo dell’anno scorso (-5,5%).