Per la prima volta, da un anno a questa parte, l'economia giapponese ha registrato una contrazione: è arretrata dello 0,2% a marzo, mentre le esportazioni sono diminuite drasticamente. Secondo i dati governativi preliminari, pubblicati oggi, la contrazione è stata più accentuata rispetto alle previsioni degli economisti ( -0,1%).
Giappone: l'economia arretra per la prima volta in un anno, -0,2% a marzo
Su base annua, il prodotto interno lordo del Giappone si è contratto dello 0,7% nel primo trimestre, anche in questo caso più del calo dello 0,2% previsto dagli economisti. Le esportazioni sono diminuite dello 0,6% su base trimestrale, perdendo 0,8 punti percentuali rispetto al PIL, condizionate dalle politiche commerciali degli Stati Uniti.
La domanda interna, tuttavia, ha rappresentato un punto di forza, crescendo dello 0,6% nello stesso trimestre e aggiungendo 0,7 punti percentuali al PIL. Su base annua, tuttavia, il PIL giapponese è cresciuto dell′1,7%, la maggiore espansione dal primo trimestre del 2023 e un risultato più forte rispetto alla crescita dell′1,3% registrata nel quarto trimestre.
Oggi il principale negoziatore commerciale del Giappone, Ryosei Akazawa, ha dichiarato che i dazi statunitensi non avrebbero avuto alcun impatto degno di nota sul PIL giapponese del primo trimestre.
Akazawa ha, comunque, messo in guardia dai rischi al ribasso per l’economia derivanti dalla politica commerciale statunitense e ha affermato che il governo avrebbe ''adottato tutte le misure necessarie'' per sostenere le aziende colpite.
La Banca del Giappone ha mantenuto i tassi allo 0,5% il 1° maggio per la seconda riunione consecutiva. Anche la Banca del Giappone (BOJ) aveva recentemente lanciato l’allarme, il 13 maggio, circa il probabile rallentamento dell’economia del Paese in futuro, affermando che ciò sarebbe dovuto agli effetti delle politiche commerciali a livello mondiale: ''Si prevedono shock negativi sulla domanda, tra cui l’impatto delle crescenti incertezze sugli investimenti fissi delle imprese e sui consumi delle famiglie, una diminuzione del volume delle esportazioni verso gli Stati Uniti e un deterioramento della redditività delle esportazioni del Giappone''.