Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intervenendo a Bologna all'assemblea di Confindustria, non è uscito dal clima che, da sempre, creano i capi del governo quando, davanti ad un gruppo di portatori di uno specifico interesse (industriali, come commercianti, contabili, orchestrali, intagliatori, acrobati e così via) , dicono quel che l'auditorio si aspetta.
Ma l'Italia vera è quella che racconta Giorgia Meloni?
Con qualche pennellata ideologica diversa, ma sostanzialmente chi sta a Palazzo Chigi ripete il copione solito. ''Sono qui'', ''vi ascolto con attenzione'', ''faccio mie le vostre...'', ''noi, invece''.
Le frasi di prammatica della nostra classe politica che cerca, anche se non sempre vi riesce, di non inimicarsi nessuno, sapendo che molte delle cose che dice non corrispondono affatto a quel che pensa realmente.
Giorgia Meloni non si è distaccata molto da quel che, in fondo, ci si aspettava dicesse, raccontando un Paese che, ereditato da altri, ora sta riacquistando una centralità internazionale che nessuno più riconosceva, e questo è merito del governo.
Cose quindi, in un certo senso, scontate, perché hanno costruito, intorno all'azione del governo, un'aura di lungimiranza, precisione, pragmatismo e coraggio. Una miscela che, però, volendo essere pignoli, se fosse stata vera e compiuta avrebbe, nell'arco di quasi tre anni - da quando Giorgia Meloni ha varato il suo governo - portato risultati ben più soddisfacenti rispetto a quello che la gente percepisce del suo vivere una quotidianità in cui le difficoltà economiche (partiamo da queste, che sono quelle che bruciano di più sulla pelle del cittadino-contribuente) sono compagne di ogni giorno.
Forse, davanti all'assemblea della spina dorsale dell'economia italiana, il copione era già scritto, per argomenti ed argomentazioni, e quindi non c'era molto posto per le inquietudini della gente normale.
Ma magari, oltre a sottolineare che le porte del governo sono sempre aperte alle istanze degli imprenditori, una frase, anche solo una parola, per dire quello che veramente di intende fare per aiutare i più fragili dal punto di vista economica da Meloni ce la si poteva pure aspettare.
Però, visto lo scranno e l'uditorio, forse spazio per toccare altri argomenti che non fossero quelli dell'industria e dei finanziamenti non ne restava molto, dimenticando forse che essi, se interessano pochi punti percentuali della popolazione, sono sanscrito per chi vede il potere d'acquisto scemare a fronte di prezzi che, seppure crescono in linea con la soglia ideale dell'inflazione, a fine mese incidono, eccome se incidono, sui bilanci domestici.
È sempre interessante ascoltare qualcuno che parla dei massimi sistemi, ma, alla fine della fiera, ci si aspetta che si facciano non semplici promesse, ma si definiscano comportamenti immediati, riforme vere e non tangenziali rispetto al cuore del problema.