Oggi la moneta cinese, lo yuan cinese, ha chiuso al livello più basso degli ultimi 17 anni, mentre il mondo assiste allo scontro commerciale tra Cina e Stati Uniti. Lo yuan onshore ha chiuso la sessione di contrattazioni nazionali a 7,3498 per dollaro, la chiusura più debole da dicembre 2007.
Monete: l'escalation della guerra commerciale schiaccia lo yuan
Secondo quanto riferisce Reuters, i principali leader cinesi hanno in programma di incontrarsi nelle prossime ore per elaborare misure volte a rilanciare l'economia e stabilizzare i mercati dei capitali.
Nonostante la pressione tariffaria, la banca centrale cinese non permetterà bruschi cali dello yuan e ha chiesto alle principali banche statali di ridurre gli acquisti di dollari USA, hanno affermato mercoledì fonti a conoscenza diretta della questione.
Lo yuan offshore ha ridotto le perdite ed è salito di circa lo 0,7% a 7,3769 yuan per dollaro negli scambi asiatici, dopo essere sceso di oltre l'1% nella sessione precedente e aver toccato il minimo storico di 7,4288 durante la notte.
Oggi la Banca Popolare Cinese ha fissato il tasso di cambio medio, attorno al quale lo yuan onshore può essere scambiato in una fascia del 2%, a 7,2066 per dollaro, il livello più basso dall'11 settembre 2023.
In base al livello di fissazione, lo yuan potrebbe scendere fino a 7,3507, un minimo leggermente superiore al minimo di 7,3510 toccato a settembre 2023.
Questa mattina, secondo alcune fonti, le banche statali cinesi hanno venduto dollari sul mercato spot onshore per rallentare il ritmo del calo dello yuan.
Tuttavia, sia lo yuan onshore che quello offshore sono scesi di oltre l'1% dall'inizio del mese, risultando più deboli rispetto all'inizio dell'anno, sotto la pressione dei timori sull'impatto dei dazi.
Secondo gli economisti, uno yuan più debole renderebbe le esportazioni più economiche e allevierebbe la pressione sul commercio cinese e sull'economia in generale, ma un brusco calo potrebbe alimentare una pressione indesiderata di deflusso di capitali e mettere a rischio la stabilità finanziaria.