Il commercio di merci del G20, stando al rapporto pubblicato oggi dall'Ocse, nel secondo trimestre dell'anno ha avuto un andamento che contrasta con i primi tre mesi dell'anno. Mentre le esportazioni sono cresciute del 2,6%, le importazioni sono rimaste sostanzialmente invariate.
Ocse: nel secondo trimestre del 2025 cresce l'export, con l'import invariato
Ciò, ad avviso dell'Ocse, è dovuto in gran parte alla forte contrazione delle importazioni negli Stati Uniti a seguito della precedente impennata delle importazioni nel primo trimestre 2025.
Nel rapporto si legge che ''le stime preliminari indicano una crescita considerevole degli scambi di servizi del G20, con esportazioni e importazioni in aumento rispettivamente del 4,7% e del 2,9% nel secondo trimestre del 2025. I risultati commerciali nel 2° trimestre 2025 sono stati influenzati dal deprezzamento del dollaro USA rispetto alla maggior parte delle valute e dall'aumento dell'incertezza commerciale, a seguito degli annunci di nuovi dazi''.
Negli Stati Uniti, riferisce ancora l'Ocse, sulla base delle sul rilevazioni, ''le esportazioni di merci sono aumentate del 2,7%, sostenute da maggiori vendite di forme metalliche finite e oro non monetario. Tuttavia, le importazioni negli Stati Uniti sono diminuite bruscamente, del 18,4%, riflettendo un calo degli acquisti di forniture industriali. Ciò fa seguito all'aumento del 18,9% delle importazioni registrato nel primo trimestre 2025''.
L'indebolimento dei prezzi del petrolio, per l'Organizzazione, ha pesato sulle esportazioni dal Canada, che si sono contratte del 9,7%, mentre le importazioni sono rimaste sostanzialmente invariate. Di andamento contrario il commercio nella maggior parte dell'Asia e dell'Europa, dove ha registrato una solida crescita.
Le esportazioni e le importazioni cinesi sono aumentate rispettivamente del 2,5% e del 4,7%, spinte dai semiconduttori e dai prodotti high-tech. Allo stesso modo, le esportazioni coreane sono aumentate del 7,1%, trainate dai semiconduttori e dai chip di memoria ad alta larghezza di banda.
Nell'Unione Europea, le esportazioni e le importazioni sono cresciute rispettivamente del 4,7% e del 6,3%, con un aumento delle esportazioni del 7,4% in Germania, del 6,0% in Francia e del 5,9% in Italia. Il Regno Unito ha registrato un aumento dell'1,3% delle esportazioni, mentre le importazioni sono aumentate dell'8,5% a causa dei maggiori acquisti di prodotti farmaceutici e automobili. Al contrario, le esportazioni sono diminuite in Argentina e Brasile (meno 3,6% per entrambi).
Le esportazioni australiane sono aumentate dell'1,8%, principalmente in minerali metallici e rottami metallici, mentre le importazioni sono aumentate del 9,3%.
Il rapporto dell'Ocse spiega, poi, come negli Stati Uniti, le esportazioni di servizi sono cresciute dello 0,8%, mentre la crescita delle importazioni è rimasta piatta. In Canada, le esportazioni sono aumentate del 2,9%, principalmente grazie ai maggiori ricavi da altri servizi alle imprese, mentre le importazioni sono aumentate del 4,7%. Analogamente alle merci, il commercio di servizi ha registrato una forte espansione in Europa.
Le esportazioni e le importazioni della Germania sono aumentate rispettivamente del 9,8% e del 10,6%, a seguito di un forte aumento sia delle entrate che delle spese di viaggio. In crescita anche l'interscambio di servizi in Italia (in crescita del 10,2% per l'export e del 9,8% per l'import) e in Francia (in crescita del 2,6% per l'export e del 3,5% per l'import), registrando entrambi forti incrementi di viaggi. Il Regno Unito ha registrato un aumento del 9,1% delle esportazioni, grazie ai maggiori ricavi da altre imprese e servizi finanziari, mentre le importazioni sono aumentate del 5,8%.