È una notizia che sa di buono, di infanzia e di un ritorno alle radici: i celebri biscotti Plasmon, che hanno accompagnato la crescita di intere generazioni di bambini italiani, tornano finalmente sotto bandiera tricolore. Dopo oltre mezzo secolo di gestione americana, lo storico marchio di alimenti per l'infanzia è stato ceduto da Kraft Heinz a NewPrinces Group, la nuova denominazione di Newlat Food, il gruppo guidato dalla famiglia Mastrolia.
Bentornata a casa, Plasmon! I biscotti delle nostra infanzia tornano italiani con NewPrinces Group
Un acquisto da una multinazionale statunitense da parte di un'azienda italiana è già di per sé un evento degno di nota; che si tratti poi di un'icona così radicata nell'immaginario collettivo come Plasmon, rende la notizia ancora più speciale. Fonti di mercato indicano che il valore dell'operazione si aggira attorno ai 120 milioni di euro.
Questa cessione, da tempo nell'aria, è stata curata dalla banca d'affari Houlihan Lokey, incaricata da Kraft Heinz per esplorare le diverse opzioni di vendita negli scorsi mesi. Alla fine, NewPrinces ha avuto la meglio su una schiera di potenziali acquirenti, in gran parte fondi di private equity, grazie a una proposta industriale che è stata giudicata particolarmente solida e a una conoscenza approfondita del settore. Quest'acquisizione segna, in un certo senso, un vero e proprio ritorno alle origini per Plasmon.
NewPrinces, infatti, non è nuova al mondo degli alimenti per l'infanzia: già nel 2015, aveva rilevato da Heinz lo stabilimento di Ozzano Taro (Parma). Qui, per anni, ha continuato a produrre su licenza i prodotti a marchio Plasmon, Nipiol e altri brand specializzati. La produzione per il colosso americano è proseguita fino a circa un anno e mezzo fa, quando Kraft Heinz aveva optato per delocalizzare all'estero la produzione di latte in polvere e liquido per l'infanzia. Oggi, NewPrinces, che nello stesso sito produce latte per bambini per conto della multinazionale Abbott, rafforza ulteriormente la sua posizione nel settore. Con questa acquisizione, passerà nelle mani del gruppo italiano anche lo stabilimento di Latina, riconosciuto come uno degli impianti tecnologicamente più avanzati in Europa per la produzione di biscotti e omogeneizzati per l'infanzia.
La storia di Plasmon affonda le radici nel 1902, quando fu fondata a Milano dal medico Cesare Scotti. Nel dopoguerra, il marchio si affermò rapidamente come un punto di riferimento insostituibile per l'alimentazione infantile. A metà degli anni Sessanta, Plasmon divenne parte del gruppo Heinz, vivendo una lunga stagione sotto controllo americano, fino a questo significativo passaggio di mano. Attualmente, Plasmon genera un fatturato di circa 200 milioni di euro, con un margine operativo lordo (Ebitda) stimato intorno ai 17 milioni.
Già nel 2019, Kraft Heinz aveva considerato una possibile cessione dell'azienda, affidando un mandato esplorativo a J.P. Morgan. Tuttavia, l'operazione fu congelata, in parte a causa dello scoppio della pandemia. Oggi, con l'accordo chiuso e firmato, si chiude un'era e se ne apre un'altra. Un ritorno alla tradizione, se vogliamo, per un marchio che è molto più di un semplice prodotto: è un pezzo di storia familiare per milioni di italiani.
L'acquirente, NewPrinces Group, si afferma come uno dei principali gruppi agroalimentari italiani con una solida proiezione internazionale. Nato dalla trasformazione di Newlat Food, il gruppo è attivo in ben 10 categorie alimentari e opera con 31 siti produttivi distribuiti in Europa e oltre.
Quotato dal 2019 al segmento Star di Borsa Italiana, vanta una comprovata esperienza nel settore food & beverage, con un'offerta che spazia dalla pasta ai latticini, dai succhi di frutta ai piatti pronti. NewPrinces Group ha sedi in Italia, Regno Unito, Germania, Francia, Polonia, Paesi Bassi e Mauritius, gestendo un portafoglio di marchi noti tra cui Ala, Centrale del latte, Corticella, Delverde, Flora, Giglio, Matese, Mazola, Mukki, Olivio, Pezzullo, Torre in pietra, e molti altri. Con l'acquisizione di Plasmon, il gruppo consolida ulteriormente la sua posizione di rilievo nel panorama alimentare europeo e globale.