Secondo i dati pubblicati oggi dall’Office for National Statistics britannico, il tasso di inflazione annuale del Regno Unito è sceso al 2,6% a marzo, risultando al di sotto delle aspettative degli analisti, che avevano ipotizzato che l’indice dei prezzi al consumo avrebbe raggiunto il 2,7% nei dodici mesi fino a marzo.
Regno Unito: rallenta l'inflazione, a marzo è scesa del 2,6%
Il tasso di aumento dei prezzi in Gran Bretagna ha raggiunto il 2,8% a febbraio, dopo essere aumentato bruscamente al 3% a gennaio. L’inflazione di fondo, che esclude i prezzi più volatili di energia, generi alimentari, alcolici e tabacco, è aumentata del 3,4% su base annua fino a marzo, in leggero calo rispetto al 3,5% di febbraio.
Secondo l’ONS , i maggiori contributi al ribasso della variazione mensile del tasso di inflazione sono arrivati dai settori dello svago, della cultura e dei carburanti per motori, mentre il fattore che ha contribuito maggiormente al rialzo è stato l’abbigliamento.
Dopo la pubblicazione dei dati, la sterlina è aumentato dello 0,25% rispetto al dollaro USA, attestandosi a 1,3265. Le rilevazioni saranno tenute nella ovvia considerazione dal comitato della Banca d’Inghilterra, che dovrebbe tagliare i tassi di interesse nella loro prossima riunione dell′8 maggio. La Banca d’Inghilterra ha mantenuto i tassi al 4,5% nella precedente riunione di marzo, a fronte di un previsto aumento dell’inflazione e dell’incertezza sulla crescita economica e sul commercio globale a seguito dei dazi del presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
La scorsa settimana ci sono state buone notizie per il Regno Unito, quando gli ultimi dati sulla crescita mensile hanno mostrato che l’economia britannica è cresciuta dello 0,5% su base mensile a febbraio. Il Regno Unito spera anche di firmare un accordo commerciale con Washington, essendo uscito relativamente indenne dal regime tariffario di Trump con un dazio di base del 10% sulle importazioni negli Stati Uniti.