A dieci anni esatti dal referendum che ha spalancato le porte all'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea, un nuovo sondaggio rivela una prospettiva affascinante e complessa: una maggioranza dei quattro Paesi più grandi dell'UE sosterrebbe il rientro del Regno Unito, ma, ed è un "ma" decisivo, non alle stesse condizioni di prima. L'indagine, condotta da YouGov e rilanciata dal Guardian, ha coinvolto sei nazioni dell'Europa occidentale, incluso lo stesso Regno Unito. I risultati tracciano un quadro che il sondaggista ha definito un vero e proprio "impasse dell'opinione pubblica".
Regno Unito-Ue: il ritorno piace, ma senza privilegi
Da un lato, una netta maggioranza di elettori britannici ora desidera un ritorno nell'Unione, a patto però di poter mantenere quelle esclusioni di cui godeva in precedenza. Dall'altro, e qui sta il nodo cruciale, l'Europa sembra avere idee diverse. Per il momento, un tentativo di rientro appare estremamente improbabile, soprattutto alla luce del "reset" che il governo laburista del Regno Unito ha appena negoziato con l'Unione. Il sondaggio EuroTrack di YouGov ha mostrato chiaramente che almeno la metà degli intervistati nei quattro maggiori paesi dell'UE (Francia, Germania, Italia e Spagna) è favorevole al rientro del Regno Unito.
Le percentuali sono significative: si va dal 51% in Italia al 53% in Francia, per salire al 60% in Spagna e al 63% in Germania. Un coro di benvenuto, dunque, ma con delle riserve importanti. Quando, infatti, è stata posta la domanda se alla Gran Bretagna dovesse essere consentito di rientrare mantenendo le condizioni privilegiate di cui godeva prima della Brexit – come la non adozione dell'euro e l'esclusione dall'area Schengen – i numeri sono cambiati drasticamente.
Appena un quinto degli intervistati nei quattro maggiori Stati membri dell'UE (dal 19% di Italia e Francia al 21% di Spagna e al 22% di Germania) ritiene che il Regno Unito dovrebbe rientrare a queste condizioni. La stragrande maggioranza, tra il 58% e il 62%, è ferma nel sostenere che Londra debba far parte di tutte le principali aree politiche dell'UE, senza eccezioni.
Il sondaggista ha voluto mettere alla prova ulteriormente questi atteggiamenti, chiedendo se, qualora il Regno Unito fosse disposto a rientrare nell'UE solo a condizione di mantenere i suoi vecchi "opt-out", ciò sarebbe accettabile. Un terzo degli intervistati (tra il 33% e il 36%) lo ha ritenuto accettabile, ma la maggior parte (dal 41% al 52%) si è opposta. Un chiaro segnale che l'Europa è pronta a riaccogliere, ma a regole chiare e senza corsie preferenziali. Anche nel Regno Unito, la situazione è tutt'altro che semplice.
Sebbene il 54% dei britannici si sia dichiarato favorevole al rientro nell'UE quando la domanda è stata posta in modo generico, questa percentuale crolla drasticamente ad appena il 36% se il rientro significasse rinunciare alle precedenti clausole di non adesione. In questo scenario, ben il 45% dei britannici si è opposto al rinnovo dell'adesione. L'indagine ha rilevato che gli elettori che in passato hanno votato per il "Remain" e coloro che sostengono i partiti più pro-UE sarebbero comunque ampiamente favorevoli a un rientro nell'UE, anche se ciò comportasse l'adozione dell'euro e l'adesione all'area Schengen, sebbene con tassi di entusiasmo inferiori. Quasi il 60% degli elettori pro-Remain ha dichiarato che sosterrebbe il rientro nell'UE senza le precedenti clausole di "opt-out", circa 25 punti percentuali in meno rispetto alla domanda non specifica.
Allo stesso modo, il 58% degli elettori laburisti si dichiara favorevole (-23 punti) e il 49% dei liberaldemocratici (-31 punti). Per contro, la percentuale di elettori euroscettici disposti a rientrare nell'Unione senza il precedente trattamento speciale si è quasi dimezzata, scendendo dal 21% al 10% tra i sostenitori dell'uscita dall'UE; dal 25% al 12% tra i conservatori e dal 15% al 9% tra i sostenitori del Reform UK.
Tra i Paesi europei intervistati, la Danimarca si è rivelata un caso leggermente anomalo. Gli intervistati si sono mostrati molto favorevoli (72%) al rientro del Regno Unito e, rispetto agli stati membri più grandi, più entusiasti (43%) nel consentire il mantenimento delle precedenti clausole di "opt-out". Va ricordato, però, che la Danimarca è uno dei soli tre Stati membri dell'UE ad avere clausole di non adesione nei principali settori politici dell'Unione. L'indagine ha inoltre rilevato un dato interessante e con forti implicazioni politiche: ampie maggioranze in tutti e cinque i paesi continentali (tra il 63% e il 75%) sosterrebbero l'adesione di una Scozia indipendente all'UE. Un segnale che potrebbe aggiungere ulteriore complessità al dibattito sul futuro del Regno Unito.
Il sondaggio è stato condotto tra il 12 e il 27 giugno, coinvolgendo campioni rappresentativi di oltre 2.000 adulti nel Regno Unito e in Germania, e di oltre 1.000 in Danimarca, Francia, Italia e Spagna, garantendo una fotografia ampia e dettagliata delle opinioni in gioco.