Politica

Salvini senza confini: si muove ormai come un ministro degli Esteri

di Demetrio Rodinò
 
Salvini senza confini: si muove ormai come un ministro degli Esteri

Ci sarà un momento in cui, tra Matteo Salvini ed Antonio Tajani, si dovrà arrivare ad un chiarimento che, pensiamo, potrebbe portare il capo della diplomazia italiana a dire, al collega di governo: ''Matte', nun t'allargà''.

Salvini senza confini: si muove ormai come un ministro degli Esteri

E sì perché Salvini sembra essere travolto, da quando Trump ha vinto e quindi si è insediato alla Casa Bianca, dalla fregola di volere dire la sua su tutto lo scibile umano, con una particolare predisposizione per gli esteri che, di regola, non dovrebbe essere sua materia, trattandosi di un aspetto della politica italiana che tocca ad altri che non a lui.

Ma vuoi mettere la soddisfazione di parlare di tutto, anche di argomenti delicatissimi che riguardano anche la difesa europea?
No, proprio non ce la fa, e continua a tessere la sua tela che ha al centro Donald Trump, diventato il sole e per questo autorizzato a dire tutto e l'esatto contrario, sapendo di avere nel segretario leghista un supporter acriticamente schierato con lui.

Le ultime sortite di Salvini in un terreno che sarebbe più confacente alle deleghe di Tajani lo hanno visto incontrare Paolo Zampolli, l'inviato speciale di Trump per l'Italia, e, quindi, Rudolph Giuliani, ex procuratore distrettuale ed ex sindaco di New York, ex avvocato personale dell'attuale presidente degli Stati Uniti, incappato in una serie di inciampi giudiziari dai quali sta uscendo a colpi di multe milionarie.

Di cosa Salvini abbia discusso, in questi due fondamentali incontri, non è dato sapere, ma se si pensa che, poche ore prima, era andato a parlare alla stampa estera, che ha preso posizione sul conflitto in Ucraina e che qualche altra cosa l'avrà pure detta parlando di situazione internazionale, appare evidente che a Palazzo Chigi e alla Farnesina, come a Houston, c'è un problema e anche potenzialmente molto grosso.

Che se è evidente per chi guarda dall'estero alle vicende del Governo, lo è ancora di più dentro l'esecutivo, che ha molte altre gatte da pelare ben più importanti che non stare al passo con Salvini e la sua verve da aspirante diplomatico.

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