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Sicurezza sul lavoro, Calderone chiede un patto nazionale per una cultura condivisa

Redazione
 
Sicurezza sul lavoro, Calderone chiede un patto nazionale per una cultura condivisa

«Serve un patto nazionale per la sicurezza. Non bastano norme, procedure o investimenti, pur fondamentali: serve una cultura condivisa, un’assunzione collettiva di responsabilità». È questo il cuore dell’intervento del ministro del Lavoro, Marina Calderone, alla presentazione della relazione annuale dell’Inail. Una chiamata forte e chiara a imprese, istituzioni e cittadini per trasformare la sicurezza sul lavoro in un valore universale e condiviso.

Sicurezza sul lavoro, Calderone chiede un patto nazionale per una cultura condivisa

Il ministro ha definito i dati sugli infortuni «sostanzialmente stabili, ma moralmente inaccettabili», sottolineando che «ogni morte sul lavoro è una sconfitta collettiva» e che «ogni incidente grave che avremmo potuto evitare pesa su tutti noi». Nel 2024 le denunce di infortunio dei lavoratori sono diminuite dell’1% (circa 4.000 in meno), mentre quelle nel mondo scolastico sono salite del 10,5%, passando da 71.000 a 78.000 casi. Calderone ha spiegato che «non è cresciuto il rischio scolastico», ma che ora «il rischio è finalmente rilevato, riconosciuto e tutelato dallo Stato tramite l’Inail». Un passo che la ministra ha definito «un atto di giustizia sociale», che permette di proteggere una platea di persone «numericamente e simbolicamente importante».

Il richiamo alla prevenzione è stato netto. «La volontà che ha guidato il Governo – ha dichiarato Calderone – è stata prevedere la tutela assicurativa per gli infortuni e, prima ancora, promuoverne la prevenzione. La sicurezza sul lavoro non è un capitolo amministrativo, ma una frontiera etica». Un concetto che invita a leggere i numeri non come semplici statistiche, ma come vite, diritti e doveri da difendere.

«La sicurezza sul lavoro non è un corollario, ma una precondizione della dignità del lavoro stesso», ha ribadito la ministra. La qualità dell’occupazione, infatti, «si misura nella capacità di garantire ambienti di lavoro sicuri, sani e umani». Un diritto universale, che riguarda «tutti, in ogni fase della vita».

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