Le cinque associazioni dei giudici e dei pubblici ministeri spagnoli hanno convocato una manifestazione davanti alla Corte Suprema per sabato 28 giugno, annunciando tre giorni di sciopero (1, 2 e 3 luglio) se non verranno ritirati i progetti di legge che riformano l'accesso alla carriera e lo statuto della Procura della Repubblica e che, a loro dire, limitano l'indipendenza del corpo giudiziario.
Spagna: giudici e pm scioperano contro la riforma della Giustizia, mina l'autonomia della magistratura
L'11 giugno le associazioni hanno tenuto uno sciopero simbolico di 10 minuti per protestare contro le riforme giudiziarie intraprese dal Ministero della Giustizia-
Una volta conclusi i primi tre giorni di sciopero, e in base alla risposta istituzionale e allo stato di avanzamento dei progetti di legge, le associazioni organizzatrici effettueranno un esame congiunto della situazione e valuteranno, in modo coordinato, la continuazione dello sciopero.
A firmare il documento sono state l'Associazione professionale della magistratura, l'Associazione giudiziaria Francisco de Vitoria, il Forum giudiziario indipendente, l'Associazione dei pubblici ministeri e l'Associazione professionale e indipendente dei pubblici ministeri. che rappresentano, di fatto, la totalità dei magistrati.
La manifestazione indetta, per il 28 giugno, davanti alla Corte suprema è "strettamente istituzionale, indipendente da qualsiasi affiliazione o rivendicazione di partito" ed è aperta a tutti gli operatori del diritto e al pubblico.
Per le cinque associazioni, le riforme legislative "compromettono seriamente i principi di indipendenza della magistratura, di separazione dei poteri e di autonomia della Procura della Repubblica'', ritenendo che contengano misure "altamente dannose''. Perché ''non rispondono a una reale richiesta sociale e non contribuiscono a risolvere i veri problemi del sistema giudiziario'', "aumentando i rischi di politicizzazione e indebolendo i valori su cui si fonda il nostro Stato di diritto".
Per quanto riguarda la riforma dello Statuto della Procura della Repubblica, le associazioni ritengono che rappresenti ''un'occasione persa per promuovere una vera autonomia funzionale che tuteli i pubblici ministeri dal rischio di interferenze politiche'', sostenendo che ciò ''rappresenti un passo indietro, aumentando ingiustificatamente i poteri del Procuratore Generale senza stabilire controlli interni o reali garanzie per i pubblici ministeri nello svolgimento del loro lavoro investigativo''.