Economia

Tassi BCE in calo, mutui in risalita ma famiglie ancora penalizzate: l’analisi FABI

Redazione
 
Tassi BCE in calo, mutui in risalita ma famiglie ancora penalizzate: l’analisi FABI

Nonostante il ciclo di tagli ai tassi della Banca Centrale Europea avviato nel giugno 2024, le famiglie italiane continuano a pagare mutui a interessi ben più alti rispetto al costo del denaro. È quanto emerge dall’ultima analisi di FABI – Federazione Autonoma Bancari Italiani – che fotografa una situazione di “frizione” nella trasmissione della politica monetaria, con effetti reali sulla ripresa economica e sull’accesso al credito.

Tassi BCE in calo, mutui in risalita ma famiglie ancora penalizzate: l’analisi FABI

Lo stock complessivo dei mutui in Italia è salito a 431,5 miliardi di euro nel maggio 2025, con un incremento di oltre 10 miliardi in dodici mesi. Dopo una lunga fase di contrazione dovuta al rialzo dei tassi BCE, il mercato ha cominciato a ripartire. Tuttavia, il TAEG medio sui nuovi mutui si attesta ancora al 3,59%, ben lontano dal tasso di riferimento BCE sceso al 2%. Il risultato? Uno spread di ben 158 punti base che segnala come le banche abbiano smesso di trasferire i benefici della politica monetaria ai clienti, mantenendo alti i margini.

Il credito al consumo cresce del 4,42% su base annua (+5,4 miliardi), mentre i prestiti personali calano del 5,86% (-7 miliardi). La tendenza si conferma anche sul triennio: +15,85% per il credito al consumo, -20,12% per i prestiti personali. Le famiglie italiane ricorrono sempre più a finanziamenti specifici per beni e servizi essenziali, preferendo non intaccare i risparmi. Al contrario, la propensione a sostenere impegni di lungo termine, come i mutui, resta debole per via della precarietà reddituale e dell’elevato costo del denaro.

Il segretario generale della FABI, Lando Maria Sileoni (in foto), denuncia una situazione in cui il mercato immobiliare sta progressivamente escludendo chi ha redditi normali: «È tempo di risposte nuove: occorre più trasparenza, strumenti per prevenire l’indebitamento e un intervento pubblico deciso che rafforzi le garanzie per l’accesso alla prima casa».

Sileoni sottolinea come il credito, da leva di emancipazione sociale, rischi di diventare solo uno strumento di sopravvivenza, mentre la rottura della “cinghia di trasmissione” tra BCE e famiglie penalizza in particolare giovani e lavoratori precari.

L’analisi FABI evidenzia come, da settembre 2024, i tassi bancari si siano stabilizzati tra il 3,6% e il 3,9% nonostante i successivi tagli BCE. I motivi? Margini da preservare, incertezza macroeconomica e domanda di mutui ancora fiacca. Il risultato è un meccanismo di trasmissione asimmetrico: rapido nell’adeguarsi ai rialzi, lento e incompleto nel recepire i tagli.

  • Villa Mafalda Radiologia Interventistica
  • Poste Italiane giugno 2025
  • Enel Prima Vera - Rata Vera
  • Fineco Change is Good
  • Fineco Change is Good
  • Fineco Change is Good
  • Fineco Change is Good
Rimani sempre aggiornato sulle notizie di tuo interesse iscrivendoti alla nostra Newsletter
Notizie dello stesso argomento
Gazprom avverte l’Europa: stoccaggi di gas in ritardo e rischio emergenza se l’inverno sarà rigido
07/09/2025
di Redazione
Gazprom avverte l’Europa: stoccaggi di gas in ritardo e rischio emergenza se l’inverno sar...
Italia sale al 16° posto nel Global Attractiveness Index 2025
07/09/2025
di Redazione
I risultati del Global Attractiveness Index 2025: l'Italia scala la classifica in un conte...
Giorgetti al Forum Ambrosetti: “Pil in crescita dello 0,6% nel 2025, conti pubblici in ordine e niente sacrifici”
07/09/2025
di Demetrio Rodinò
Giorgetti al Forum Ambrosetti: “Pil in crescita dello 0,6% nel 2025, conti pubblici in ord...
Industria calzaturiera italiana, primi sei mesi del 2025 in calo ma con segnali di tenuta
07/09/2025
di Redazione
Industria calzaturiera italiana, primi sei mesi del 2025 in calo ma con segnali di tenuta