Il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba, in una dichiarazione odierna davanti al Parlamento nipponico, ha detto che i dazi statunitensi potrebbero potenzialmente sconvolgere l'ordine economico globale, lanciando il suo più forte avvertimento finora sui danni che le decisioni del presidente Donald Trump potrebbero infliggere all'economia mondiale.
Dazi, il primo ministro giapponese attacca duramente Trump: "A rischio ordine economico globale"
Ishiba ha comunque lasciata aperta la porta ad una trattativa, dicendo che il Giappone cercherà un terreno comune con gli Stati Uniti su come i due Paesi possano cooperare su questioni che spaziano dal commercio alla sicurezza nazionale.
"Quando negoziamo con gli Stati Uniti, dobbiamo capire cosa c'è dietro le argomentazioni di Trump, sia in termini di logica che di elementi emotivi dietro le sue opinioni", ha detto Ishiba al parlamento.
"Sono pienamente consapevole che quanto accaduto finora potrebbe sconvolgere l'ordine economico globale", ha affermato, aggiungendo che il governo non sta pensando di emanare ora un bilancio supplementare, ma si è detto pronto ad agire tempestivamente per attutire il colpo economico causato dai dazi statunitensi.
Le dichiarazioni sono state rilasciate in vista dell'inizio dei colloqui commerciali bilaterali di giovedì, che dovrebbero riguardare temi che spaziano dalle tariffe e barriere non tariffarie ai tassi di cambio.
Trump ha affermato ieri, aggiungendo ulteriore confusione, che avrebbe annunciato l'aliquota tariffaria sui semiconduttori importati nel corso della prossima settimana.
Il ministro dell'Economia Ryosei Akazawa, capo negoziatore del Giappone nei colloqui commerciali con gli Stati Uniti, ha affermato che qualsiasi discussione sui tassi di cambio si terrà tra il ministro delle Finanze giapponese Katsunobu Kato e il segretario al Tesoro statunitense Scott Bessent.
"Entrambi i Paesi condividono l'opinione che un'eccessiva volatilità del mercato avrebbe effetti negativi sull'economia", ha affermato Kato durante la stessa sessione parlamentare.