Attualità

Addio a Emilio Fede

di Demetrio Rodinò
 
Addio a Emilio Fede

Oggi diamo l’addio a Emilio Fede, storico volto del giornalismo italiano, spentosi all’età di 94 anni nella Residenza San Felice di Segrate, alle porte di Milano. Accanto a lui, la figlia Sveva, che ha detto: “Papà ci ha lasciato” e ha voluto ringraziare i colleghi giornalisti: “Tutti voi siete con lui e lui è contento”.

Nato il 24 giugno 1931 a Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), Emilio Fede cresce a San Piero Patti prima di trasferirsi a Roma, dove completa gli studi classici e inizia la carriera giornalistica. Uomo di grande energia e personalità, ha attraversato decenni di cambiamenti della televisione, lasciando un’impronta indelebile con il suo stile deciso e spesso controverso.

RAI: dopo gli esordi nei quotidiani come Il Momento e la Gazzetta del Popolo, entra in Rai negli anni ’50. È inviato speciale in Africa per otto anni, documentando decolonizzazione e guerre civili . Negli anni ’70 diventa conduttore del TG1 (dal 1976) e ne approda alla direzione nel biennio 1981‑1982  .

Mediaset e TG4: nel ’87 lascia la Rai e approda a Fininvest, dove dirige Videonews e crea Studio Aperto - primo telegiornale italiano privato - nel 1991  . L’anno seguente dà il via alla sua lunga esperienza alla guida del TG4, rete del gruppo Mediaset, da cui fu direttore e volto tra il 1992 e il 2012  .

Sotto la sua direzione il TG4 ha raggiunto ampia popolarità, era presente in tutte le famiglie italiane, dove il suo stile, diretto e familiare, creava una sorta di connessione affettiva. Le sue edizioni erano seguite con affetto, tanto da farne un elemento costante del quotidiano televisivo per milioni di telespettatori.

Durante la sua direzione, introdusse rubriche come Sipario, dedicata a costume e spettacolo, e le famose “meteorine”, scelte per il loro aspetto più che per competenza meteorologica - trasformando il TG in un mix di informazione e spettacolo  .

Fede ha sempre riconosciuto pubblicamente il suo legame personale e professionale con Silvio Berlusconi, definendolo non solo un amico, ma un punto di riferimento insostituibile. L’ammirazione era tanto forte che, tra i tanti desideri, c’era anche quello di essere sepolto nel mausoleo di Arcore accanto al Cavaliere - un desiderio che però non gli fu concesso.

Il suo TG era spesso accusato di forte partigianeria a favore di Berlusconi - un’accusa che Fede non ha mai negato, anzi l’ha spesso rivendicata, considerandola una sua cifra distintiva.

Emilio Fede è stato un uomo emblematico del giornalismo televisivo italiano: caparbio, controverso, affettuoso verso il suo pubblico, e sempre fedele ai suoi ideali e amicizie - su tutti, quella con Silvio Berlusconi. Il suo stile non lasciava indifferenti, c’erano opinioni contrastanti, ma nessuno negava che fosse un volto familiare, per cui si provava affetto o curiosità. Le sue edizioni del TG4 entravano nelle case italiane ogni sera e con esse entrava anche lui, con la sua voce, il suo volto, le sue passioni - e per molti, con la sua presenza inconfondibile.

Riposi in pace Emilio Fede, un protagonista della storia della televisione e delle vite di tanti telespettatori italiani.

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