Cultura

Scuola, MIM: quasi 42mila nuovi insegnanti in ruolo e più attenzione al sostegno

di Redazione
 
Scuola, MIM: quasi 42mila nuovi insegnanti in ruolo e più attenzione al sostegno
Con l’avvicinarsi dell’inizio delle lezioni, previsto tra l’8 e il 16 settembre a seconda del calendario regionale, l’Italia registra un’importante immissione in ruolo di personale docente. Secondo i dati diffusi dal Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM), quasi 42mila nuovi insegnanti hanno preso servizio in vista del nuovo anno scolastico. Si tratta del 76,8% dei posti disponibili a livello nazionale, un incremento significativo rispetto allo scorso anno, quando le nomine in ruolo si erano fermate al 47,6%. Grazie a queste assunzioni, la copertura complessiva dei posti in organico sale dal 94 al 97,3%, segnando un progresso di oltre tre punti percentuali. Particolare attenzione è stata riservata ai docenti specializzati nel sostegno, con 7.820 nuovi ingressi che portano la copertura al 95,2%, sei punti in più rispetto all’inizio dello scorso anno scolastico. Sempre da questo mese debutta una novità significativa: la conferma dei supplenti annuali o fino al 30 giugno per garantire continuità didattica agli studenti con disabilità. La misura riguarda circa 58mila docenti su un totale di 120mila posti disponibili, sottolineando l’impegno del ministero nel tutelare il diritto allo studio degli alunni più vulnerabili. Sul fronte della dirigenza scolastica, le nomine in ruolo ammontano a 326 unità, con una conseguente riduzione delle scuole con presidi in reggenza: si passa da 468 a 403, quasi il 14% in meno. L’avvio dell’anno scolastico registra anche un rafforzamento delle competenze linguistiche: circa mille insegnanti, tra scuola primaria e secondaria, sono stati assunti per l’insegnamento dell’italiano agli studenti stranieri, con l’obiettivo di potenziare la lingua italiana e contrastare la dispersione scolastica dovuta a difficoltà linguistiche.

Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha espresso soddisfazione per i numeri delle nuove nomine, considerate unnetto miglioramentorispetto al passato. Sulle cattedre di sostegno ha sottolineato come l’iniziativa rappresenti un riconoscimento del lavoro degli insegnanti e privilegi il rapporto umano tra docente e alunno. Valditara ha ricordato inoltre che si tratta di una misura attesa da oltre vent’anni dalle associazioni delle famiglie di ragazzi con disabilità, sostenuta anche dai tribunali amministrativi che hanno respinto i ricorsi contrari. Tra le novità annunciate dal ministro, il potenziamento di incentivi per i docenti fuori sede che scelgono di trasferirsi nelle regioni del Nord più carenti, come Lombardia e Veneto. “Con il ministro Salvini abbiamo deciso di inserire nel Piano Casa anche il personale della scuola per offrire benefici concreti, in particolare per chi si trasferisce al Nord”, ha spiegato Valditara, sottolineando l’obiettivo di coniugare lavoro e vita privata grazie ad alloggi a prezzi calmierati. Tuttavia, i dati ufficiali non rispecchiano tutte le criticità del sistema scolastico. I sindacati Flc Cgil e Uil hanno espresso un giudizio negativo: secondo il segretario Uil Scuola, Giuseppe D’Aprile, i docenti con contratto a tempo determinato superano quota 250mila, configurando “un’emergenza sociale”. Particolarmente preoccupante è la situazione dei supplenti, che raggiungono 232mila unità tra cattedre intere e spezzoni orari. Anche il sostegno mostra lacune: dei 7.287 posti disponibili nella “mini-call” interprovinciale, ne sono stati assegnati solo 1.466, lasciando scoperti migliaia di posti soprattutto in Lombardia, Piemonte e alla scuola primaria. Criticità emergono anche per il personale amministrativo, tecnico e ausiliario (Ata), con quasi uno su cinque in condizioni di precariato all’avvio dell’anno scolastico. Infine, sul fronte dei contratti e delle retribuzioni, non si registrano segnali di riavvicinamento tra governo e sindacati in vista del tavolo di confronto previsto il 4 settembre. “Tra il 2015 e il 2023 i salari dei docenti sono diminuiti del 6%, a fronte di un aumento medio del 4% negli altri Paesi Ue. È evidente che il personale scolastico è sottopagato”, sottolinea Gianna Fracassi, segretaria Flc Cgil, che chiede risorse aggiuntive per adeguare le retribuzioni e valorizzare il lavoro degli insegnanti.
 
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