Economia

Borse: i mercati asiatici riflettono dopo il rally innescato dall'elezione di Trump

Redazione
 
Borse: i mercati asiatici riflettono dopo il rally innescato dall'elezione di Trump
La chiusura in ribasso di ieri di Wall Street si è fatta sentire anche sui mercati dell'area Asia-Pacifico, che oggi hanno rallentato. Il principale indice giapponese, il Nikkei 225, ha perso l'1 %, a 38.953,44. Un risultato che gli analisti mettono in relazione al nuovo picco raggiunto dall'inflazione, dal luglio dello scorso anno. In particolare l'indice dei prezzi dei beni aziendali, che misura le variazioni di prezzo dei beni scambiati nel settore e che è sempre monitorato con attenzione dalla Banca del Giappone (l'istituto centrale nipponico), è aumentato del 3,4% a ottobre anno su anno, complice l'indebolimento dello yen rispetto al dollari.
Anche il Kospi della Corea del Sud ha chiuso in terreno negativo, perdendo l'1,5% a 2.445,90.

Borse: i mercati asiatici riflettono dopo il rally innescato dall'elezione di Trump

Si è invece allungata al quarto giorno consecutivo la serie negativa per l'Hang Seng di Hong Kong, che ha lasciato mezzo punto, a 19.754,92, al contrario dello Shanghai Composite, che ha guadagnato lo 0,2% a 3.426,98.
L'indice australiano S & P/ASX 200 è sceso di quasi l'1,0% a 8.178,00.

Ieri, un giorno dopo avere stabilito il suo massimo storico, l'S & P 500 è scivolato dello 0,3% a 5.983,99. In negativo anche la giornata del Dow Jones Industrial Average, sceso dello 0,9% a 43.910,98, e del Nasdaq Composite, che ha perso lo 0,1% a 19.281,40.
L'arretramento dei mercati americani viene dopo il netto rialzo seguito alla rielezione di Trump, che ha infarcito la sua campagna elettorale di promesse per aliquote fiscali più basse e per altre misure che agevolino una rapida crescita economica. Così, subentrata una fase di attesa, le azioni statunitensi più piccole, considerate quelle che traggono i maggiori benefici dalle idee di Trump "America First", hanno rallentato, restituendo parte dei loro grandi guadagni. Così che l'indice Russell 2000 delle aziende più piccole è sceso di un 1,8%, il massimo del mercato.

Significativo il fatto che il titolo Tesla, di Elon Musk, prossimo responsabile per Trump dell'efficienza governativa, abbia perso il 6,1%.
Per le prossime ore è atteso l'aggiornamento sull'inflazione, con gli economisti che si aspettano, per il mese di ottobre, un'accelerazione dell'inflazione al 2,6% rispetto al 2,4% del mese precedente.
Nel trading energetico, il greggio di riferimento statunitense ha guadagnato 26 centesimi a 68,38 dollari al barile. Il greggio Brent, lo standard internazionale, è sceso di 31 centesimi a 72,20 dollari al barile.
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