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Chuck Mangione, musicista jazz e compositore vincitore di un Grammy, è morto all'età di 84 anni. Nella sua lunga carriera, il celebre solista di flicorno e tromba ha pubblicato oltre 30 album e venduto milioni di dischi.
Il suo nome, prima conosciuto nel giro dei jazzisti più raffinati, acquistò fama mondiale alla fine degli anni '70, con il brano, Feel so good.
Morto Chuck Mangione, raffinato trombettista jazz che ha venduto milioni di album
Il musicista è morto nella sua casa, a Rochester (città dove era nato nel 1940, in una famiglia di origine italiana), il 22 luglio, ma la notizia è stata data ieri dalla famiglia.
Ad indirizzarlo verso la musica jazz, insieme al fratello Gaspare (chiamato Gap), pianista, fu il padre.
Nella sua biografia si legge che mentre i ragazzi della loro età impazzivano per Elvis Presley e Jerry Lee Louis, Chuck e Gap Mangione ascoltavano gli album di jazz del padre.
Secondo la biografia, il padre "invitava straordinari artisti a tornare a casa con loro per un buon pasto italiano cucinato in casa" e che Mangione "è cresciuto pensando che tutti avessero Carmen McRae e Art Blakey a cena".
Laureatosi nel 1963 alla Eastman School of Music, ha cominciato dopo qualche anno la carriera solista, nel corso della quale ha ricevuto 13 nomination ai Grammy, vincendone due, nel 1977 e nel 1979.
Il suo album del 1977 Feel So Good è diventato uno dei dischi jazz di maggior successo mai prodotti, secondo la Rochester Music Hall of Fame. E nel 1980 si è esibito alle cerimonie di chiusura delle Olimpiadi invernali a Lake Placid, scrivendo il brano di chiusura dei Giochi.
Il singolo, tratto da ''Feel so Good'' e che aveva lo stesso titolo, un brano strumentale lungo quasi dieci minuti e dalle sonorità allegre, restò 25 settimane nella classifica di Billboard 100, raggiungendo il quarto posto.
Nella dichiarazione che annuncia la sua morte giovedì, la famiglia di Mangione ha dichiarato: "La storia d'amore di Chuck con la musica è stata caratterizzata dalla sua energia sconfinata, dall'entusiasmo imperturbabile e dalla pura gioia che irradiava dal palco".