Esteri

La Cina introduce dazi fino al 34,9% sul brandy europeo per difendere l’industria locale

Redazione
 
La Cina introduce dazi fino al 34,9% sul brandy europeo per difendere l’industria locale
Il Ministero del Commercio cinese ha annunciato ufficialmente l’introduzione di dazi antidumping sul brandy proveniente dall’Unione europea, con aliquote comprese tra il 27,3% e il 34,9%. La decisione, resa nota oggi, entrerà in vigore a partire dal 5 luglio 2025 e resterà valida per cinque anni, segnando un nuovo capitolo nelle relazioni commerciali tra Pechino e Bruxelles.

La Cina introduce dazi fino al 34,9% sul brandy europeo per difendere l’industria locale

Secondo quanto comunicato, l’indagine avviata il 5 gennaio 2024 e conclusa di recente ha confermato l’esistenza di pratiche di dumping da parte dei produttori europei di brandy, che esportavano bottiglie in contenitori inferiori a 200 litri a prezzi considerati ingiustamente bassi. Il Ministero del Commercio ha evidenziato che tali pratiche hanno causato una minaccia di danno sostanziale all’industria cinese del brandy, compromettendo la competitività dei produttori locali.

Già il 29 agosto 2024 l’autorità investigativa aveva emesso un provvedimento preliminare che lasciava intravedere la possibilità di misure restrittive. Con il provvedimento definitivo, la Cina mira a proteggere il proprio settore interno da quella che definisce “concorrenza sleale”, rafforzando la tutela dell’industria nazionale.

Importante sottolineare che i nuovi dazi non saranno applicati retroattivamente
: il brandy europeo importato tra l’11 ottobre 2024 e il 4 luglio 2025, infatti, non subirà prelievi aggiuntivi.

La Commissione tariffaria del Consiglio di Stato ha precisato che i dazi antidumping sul brandy europeo saranno effettivi per un periodo iniziale di cinque anni, con possibilità di revisione futura.

Questa misura potrebbe avere un impatto rilevante sulle esportazioni europee, in particolare sui grandi produttori francesi, che rappresentano la quota maggiore delle spedizioni di brandy verso la Cina. Nel 2023 la Cina era infatti uno dei principali mercati di sbocco per il brandy europeo, alimentato da un crescente interesse per i distillati di alta gamma.

La decisione arriva in un momento di tensione commerciale più ampia tra l’UE e la Cina, con Bruxelles che sta valutando contromisure e ulteriori verifiche sui prodotti cinesi importati nel mercato europeo.
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