La Cina invierà, questa settimana, a Washington, il n.2 della sua squadra di negoziatori per discutere della situazione del braccio di ferro sui dazi, dopo che gli Stati Uniti hanno esteso la tregua tariffaria per altri 90 giorni.
La notizia è stata riferita dal Wall Street Journal, che cita fonti anonime.
Dazi: il n.2 dei negoziatori cinesi vola a Washington
Secondo il quotidiano statunitense, il protagonista di questa missione sarà Li Chenggang, vice ministro del Commercio cinese e rappresentante per quello internazionale, che funge da numero due del vice premier He Lyfeng durante i negoziati commerciali con Washington.
Stando al Wall Street Journal, Li terrà incontri con il rappresentante commerciale degli Stati Uniti, Jamieson Greer, nonché con alti funzionari del Dipartimento del Tesoro e membri della comunità imprenditoriale del Paese. Al momento, né le autorità cinesi né quelle statunitensi hanno confermato ufficialmente questo viaggio e gli incontri.
Secondo un analista citato da Bloomberg, il viaggio di Li si concentrerà sul commercio e sui dazi rispetto ad altre questioni di interesse bilaterale come le restrizioni tecnologiche o la crisi del fentanyl, e servirà anche a spianare la strada a un possibile vertice tra i presidenti di entrambi i Paesi, Donald Trump e Xi Jinping.
I legami tra Pechino e Washington sono attualmente in un momento di relativa calma dopo che Trump ha autorizzato la proroga di tre mesi di una tregua commerciale iniziale di identica durata iniziata a maggio di due settimane fa.
Dopo un'escalation tariffaria che ha portato a un embargo commerciale "de facto" tra le due principali potenze economiche mondiali, Pechino e Washington hanno firmato diversi accordi che revocano i veti e le restrizioni all'esportazione di chip da parte degli Stati Uniti e di terre rare dalla Cina.
Tuttavia, la tensione continua: lunedì Trump ha minacciato la Cina di dazi del 200% se non garantirà la fornitura di magneti in terre rare – elementi chiave per settori come la difesa, l'automotive o l'aeronautica-.
"Abbiamo delle carte incredibili, ma non voglio giocarle. Se lo facessi, distruggerei la Cina", ha affermato Trump.