Davanti ad un debito pubblico che sta assumendo contorni preoccupanti, il primo ministro francese François Bayrou ha chiesto al Paese di partecipare ad uno sforzo comune per ridurre il deficit di 43,8 miliardi di euro entro l'anno prossimo, dicendosi consapevole dei sacrifici che sta chiedendo ai suoi concittadini, ma che quella che lui ha delineato è la sola strada per evitare un tracollo.
Francia, Bayrou: per evitare il tracollo del debito pubblico, chiede enormi sacrifici al Paese
Tutti, ha detto il primo ministro, "dovranno contribuire allo sforzo" per riportare la spesa pubblica sotto controllo, chiedendo che "il lavoro e la competitività delle imprese" siano "tutelati il più possibile".
Il piano, che Bayrou ha presentato nel corso di una conferenza stampa, si divide in due fasi: "Un piano per dire 'fermare il debito'" e un altro "per dire "andare avanti con la produzione", queste le sue parole.
L'impresa che il Paese ha davanti è comunque impervia: ridurre il deficit di bilancio pubblico al 4,6% del PIL nel 2026, rispetto al 5,8% del 2024. L'intervento del primo ministro è giunto appena poche ore dopo che il presidente Emmanuel Macron ha chiesto ulteriori 3,5 miliardi di euro di spesa per la difesa nel 2026, certo rendendo ancora più difficile il cammino per il raggiungimento degli obiettivi di bilancio.
Bayrou, che deve fare i conti con una maggioranza che non ha in senso all'Assemblea nazionale, dove è quotidianamente esposto agli attacchi dell'estrema destra e della sinistra radicale, ha fatto appello all'unità dei francesi, dicendo che ''tutta la nazione deve lavorare di più (...) affinché l'attività del Paese nel suo complesso aumenti nel corso dell'anno e la situazione della Francia migliori. Propongo quindi l'eliminazione di due festività pubbliche", ha affermato Bayrou, citando "come esempi" le festività del Lunedì di Pasqua, che a suo dire "non ha alcun significato religioso", e l'8 maggio, giorno in cui si commemora la vittoria nella Seconda Guerra Mondiale. Il primo ministro si è detto "pronto ad accettarne o prenderne in considerazione altre".
Una proposta che, seppure non sembra potere avere un peso determinante, si inserisce in un mese particolare per i francesi che, per tradizione, sanno di avere due festivi per interrompere il normale ciclo di lavoro. Ma la stesa proposta ha un valore simbolico, andando ad ''interferire'' con una festività accostata alla Pasqua, ma che non è squisitamente religiosa, e una celebrazione che è quasi minore rispetto ad altre che i francesi ''sentono'' di più.
Bayrou ha anche annunciato il congelamento delle aliquote utilizzate per calcolare tasse, sussidi e pensioni nel 2026, affermando che la misura avrebbe ridotto l'aumento della spesa pubblica di 7 miliardi di euro. "Avremo esattamente lo stesso importo di pensioni per ogni pensionato rispetto al 2025", ha spiegato. "Tutte le prestazioni sociali, nel 2026, saranno mantenute al livello del 2025, senza eccezioni", ha aggiunto. "Anche le aliquote dell'imposta sul reddito e dei contributi previdenziali saranno mantenute al loro livello a partire da quest'anno", ha dichiarato il primo ministro.
Ma, anche se con tagli e risparmi, il piano di Bayrou ha poche possibilità di riuscita se non si interviene sulla spesa pubblica. Ecco quindi la ricetta del primo ministro: "Il governo si prefigge, come prima regola, di non spendere un euro in più nel 2026 rispetto al 2025, fatta eccezione per l'aumento dei costi del servizio del debito e per le spese aggiuntive per il bilancio militare", ha dichiarato, proponendo anche la regola di "non sostituire un dipendente pubblico su tre in pensione (...) negli anni a venire".
Comunque, per evitare di vedere considerare il suo piano come punitivo per una larga fascia della popolazione, Bayrou ha anche annunciato la creazione di un "contributo di solidarietà" per i "più abbienti" francesi, insistendo sul fatto che "lo sforzo della nazione" per risanare le finanze pubbliche "deve essere equo". Questo contributo "richiederà ai redditi più alti di partecipare allo sforzo nazionale", ha aggiunto, ribadendo al contempo la sua volontà di "combattere l'ottimizzazione abusiva dei beni improduttivi".
Bayrou ha poi annunciato che un disegno di legge "contro la frode fiscale e sociale" sarebbe stato presentato in autunno, con l'obiettivo di "individuare, sanzionare e recuperare meglio i fondi persi". Il governo chiederà agli enti locali dei sacrifici, con il taglio di 5,3 miliardi di euro dalla loro spesa nel 2026.
Per ottenere 5 miliardi di euro di tagli al bilancio sanitario del Paese, una cifra simile a quella inizialmente prevista nel precedente piano di bilancio, Bayrou ha introdotto una misura che colpirà direttamente tutti i pazienti: i ticket sanitari, ovvero l'importo che i pazienti pagano di tasca propria per i farmaci, raddoppieranno il loro limite annuale, passando da 50 a 100 euro a persona.
Un altro annuncio riguarda le persone affette da malattie croniche, come i 13 milioni di pazienti in Francia ufficialmente riconosciuti come affetti da una patologia cronica. Bayrou ha accolto diverse proposte del Fondo nazionale di assicurazione sanitaria, auspicando controlli più approfonditi sui rimborsi dei farmaci e la cessazione della copertura sanitaria da parte dei pazienti quando le loro condizioni di salute "non giustificano più" l'obbligo del Fondo di assicurazione sanitaria di rimborsare il 100% delle spese mediche.
Bayrou ha annunciato che, "entro la fine dell'anno", avrebbe presentato al Parlamento un disegno di legge che "creerebbe un sussidio sociale unificato, per una solidarietà più chiara e che dia sempre priorità al lavoro". L'idea di un sussidio sociale unico, che unisca diverse prestazioni sociali, è una delle promesse elettorali di Macron di lunga data, volta ad affrontare il problema delle persone che non richiedono determinati sussidi a cui hanno diritto.