Politica

Meeting di Rimini: applausi a scena aperta per Meloni dalla platea amica di CL

di Demetrio Rodinò
 
Meeting di Rimini: applausi a scena aperta per Meloni dalla platea amica di CL

È stato un intervento che ha ottenuto solo consensi, davanti alla platea del Meeting di Rimini, quello di Giorgia Meloni, come nella tradizione di Cl che ha sempre accolto con simpatia tutti i presidenti del consiglio che si sono avvicendati, negli anni, dal palco.

Meeting di Rimini: applausi a scena aperta per Meloni dalla platea amica di CL

La scelta di Giorgia Meloni è stata quella di parlare di tutto o quasi, spaziando dalla situazione internazionale, alla scuola, alle problematiche giovanili, anche alla giustizia, ma non avventurandosi in temi che probabilmente, in questo momento, forse necessitavano di altre platee, come, ad esempio quelli economici.

Prendendosi la scena, il presidente del Consiglio ha affrontato la platea, ingraziandosela subito con un ''Siete uno spettacolo'', affermazione che ha colto nel segno, usando, sia pure in apertura di intervento, un linguaggio giovanilistico, quello preferito dai ragazzi di Comunione e Liberazione.

Il presidente del Consiglio ha voluto puntare la sua attenzione soprattutto sulla situazione in Medio Oriente, ribadendo la dura condanna per le azioni di Hamas, ma, contestualmente, stigmatizzando quanto Israele sta facendo nella Striscia, con - ha detto - ''una reazione che è andata oltre il principio di proporzionalità e sta mettendo a rischio anche le comunità cristiane'', indicate come elemento di stabilità nella regione.

Meloni ha quindi rivendicato a sé e alla sua parte politica un atteggiamento critico nei confronti dell'Europa, quasi riferendosi al clamore scatenato dalle recenti dichiarazioni di Mario Draghi, sulla marginalità dell'Ue nello scacchiere internazionale.

''Molte critiche all’Europa - ha detto il presidente del consiglio - le ho fatte in tempi non sospetti ed ero criticata da chi ora si spella le mani. Ma lo sapevo che sarebbe finita così'.

Giorgia Meloni ha poi voluto mettere dei punti fermi dell'azione di governo, a cominciare dalle strategie di contrasto dell'immigrazione irregolare e, quindi, dalla soluzione ''albanese'', sulla quale, ha sottolineato, ''ogni tentativo di impedirci di gestire il fenomeno migratorio secondo i nostri programmi verrà rispedito al mittente''.

Se il riferimento è stato all'azione di alcuni magistrati, Meloni ha anche alzato il tiro, quando ha detto: ''Andremo avanti sulla riforma della giustizia nonostante una minoranza di giudici cerchi di bloccarci. Vogliamo tenere la giustizia ai cittadini per liberarla dalla mala pianta della lottizzazione delle correnti''.

Andando per singoli argomenti, l'intervento del presidente del Consiglio ha rivendicato al governo i risultati ottenuti dall'esecutivo in politica estera, dove, ha detto l'Italia ha recuperato ''credibilità e autorevolezza'', con il riconoscimento del Paese ''modello di stabilità e serietà''. In proposito Meloni ha ricordato il calo dello spread, i progressi nell’attuazione del PNRR e le valutazioni positive della stampa internazionale.

Per quanto riguarda la crisi ucraina, il presidente del consiglio ha ribadito la linea dell'Italia, di forte sostegno a Kiev, e quindi il sostegno occidentale, ricordando in particolare la proposta italiana di garanzie di sicurezza ispirate all’articolo 5 della NATO.

Sul fronte mediorientale, oltre a stigmatizzare l'attacco di Hamas, ma anche la sproporzione della risposta di Israele, il presidente del consiglio ha ribadito il all’occupazione militare della Striscia dadi Israele. Un punto su quale Meloni è sembrata emotivamente coinvolta è stato quando ha rivendicato l’impegno umanitario dell’Italia, primo Paese non musulmano al mondo per evacuazioni sanitarie dalla Striscia di Gaza.

Per quanto riguarda l'Europa, il presidente del consiglio ha affermato che, l’attuale fase, caratterizzata dal venir meno dei paradigmi tradizionali e dalla pressione crescente delle autocrazie, rappresenti paradossalmente una grande opportunità, che l’Ue potrà cogliere solo riscoprendo la propria anima e le proprie radici, comprese quelle culturali e religiose. Secondo il Presidente, non sarà la burocrazia a guidare il continente fuori dalla tempesta, ma la politica, capace di restituire visione e capacità di azione.

Anche i temi dell'energia (con l'obiettivo prioritario l’abbassamento strutturale del costo dell’energia, che grava sulla competitività del sistema produttivo e sul bilancio delle famiglie) e della casa (con il ministro Salvini sarà avviato un grande piano casa, con l’obiettivo di garantire prezzi calmierati alle giovani coppie e sostenere l’accesso all’abitazione) hanno trovato spazio nell'intervento di Giorgia Meloni, che si è soffermata anche su legalità e rigenerazione sociale. Il Presidente del Consiglio, in proposito, ha richiamato l’esempio di Caivano, dove lo Stato è tornato a farsi sentire con interventi concreti su scuole, sport e servizi per i giovani, e ha indicato quel modello come punto di partenza da estendere ad altri territori segnati da degrado e criminalità.

Meloni ha quindi rivendicato i provvedimenti a sostegno delle famiglie, dal potenziamento dei congedi parentali ai 16 miliardi di benefici netti nel solo 2024


L'argomento ha dato la possibilità al presidente del consiglio di richiamare l’attenzione sui ''cattivi maestri'', che, ha detto, trasmettono modelli culturali che negano il valore della famiglia e della genitorialità.

Giorgia Meloni ha quindi sottolineato come il governo abbia creato oltre un milione di posti di lavoro in poco più di mille giorni, la maggior parte a tempo indeterminato, dicendo che l'obiettivo è ora quello di rafforzare la partecipazione dei lavoratori alla gestione d’impresa, richiamando la recente legge approvata in Parlamento come “mattone nuovo” per una visione sussidiaria. Ha anche evidenziato il taglio del cuneo fiscale, la riforma dell’IRPEF, le misure a sostegno del potere d’acquisto e delle imprese e la volontà di concentrare l’attenzione sul ceto medio.

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