Chi non ricorda, quasi con tenerezza, il tempo in cui una lettera di auguri veniva vergata con cura, stando bene attenti a stare dentro le righe, a tagliare bene le ''t' e ad avere cura che gli ''svolazzi delle ''b'' e delle ''effe'' fossero perfettamente simmetriche.
Caso Epstein: il New York Times pubblica altre lettere di auguri al finanziere scritte da vip
Un tempo in cui già dall'incipit, che oscillava tra ''caro/a'' e ''carissimo/a'', a secondo del sentimento effettivo e dell'ipocrisia, si capiva che il testo sarebbe stato un perfetto insieme di aggettivi, verbi, articoli e pronomi, che si sarebbero dipanati sul foglio con un'armonia degna di uno spartito.
Oggi, invece, tra messaggi social, whatsapp e altre diavolerie, tutto rientra in schemi, in una consuetudine, insomma una routine che, per sua natura, è piatta, senza stimolare alcun ricorso alla fantasia.
Chissà, ma è facile dirlo col senno di poi, se oggi si sono pentiti coloro che, nel 2016, mandarono a Jeffrey Epstein, ancora sulla cresta dell'onda (ma non una qualunque, ma una come quella mirabilmente ritratta da Katsushika Hokusai) dei biglietti di auguri, alcuni formali, altri un pizzico meno.
Chissà se oggi rimpiangono quel gesto di cortesia, di adulazione, di complicità, quando la vicenda del finanziere-pedofilo è diventata un caso nazionale essendo entrata nell'orbita mediatica di Donald Trump (nel senso che il presidente ci è stato tirato dentro, non si sa bene ancora se a torto o a ragione).
Dopo che il Wall Street Journal ha parlato di una lettera dal contenuto a dir poco ambiguo, attribuendone la scrittura a Trump, ora tutti i media vanno a caccia del volume che la compagna-cortigiana-ruffiana del finanziere, Ghislaine Maxwell, ha collazionato con i messaggi di auguri mandati a quello che, di lì a qualche anno, condannato per reati sessuali, sarebbe finito impiccato in una cella.
Ora ad attizzare curiosità e quesiti è il New York Times che ha pubblicato una serie di lettere inedite inviate a Jeffrey Epstein da parte di numerose figure di potenti, di ricchi, di famosi, nonché fotografie inedite dall'interno della sua villa di Manhattan. Secondo quanto riferito dal quotidiano, le lettere, scritte a Epstein da un certo numero di persone di alto profilo, gli sono state mandate per il 63° compleanno.
La loro pubblicazione arriva in mezzo a intense speculazioni sui legami di Donald Trump con Epstein, che è stato trovato morto in una prigione di New York nel 2019 e aveva a lungo coltivato una cerchia sociale di celebrità ricche e potenti.
In una lettera, l'ex primo ministro israeliano Ehud Barak e sua moglie hanno scritto "non c'è limite alla vostra curiosità". "Sei come un libro chiuso per molti di loro, ma sai tutto di tutti", hanno scritto, descrivendo Epstein come "UN COLLEZIONISTA DI PERSONE".
"Che tu possa godere di una vita lunga e sana e che tutti noi, i tuoi amici, possiamo goderci la tua tavola per molti altri anni a venire", hanno scritto Barak e la gentile consorte.
In una lettera, Woody Allen ha ricordato le cene di Epstein nella sua casa di città nell'Upper East Side e ha descritto gli incontri come "sempre interessanti", osservando che includevano "politici, scienziati, insegnanti, maghi, comici, intellettuali, giornalisti" e "persino reali".
Allen ha anche descritto le cene come "ben servite": "Dico ben servite – spesso è da qualche cameriere professionista e altrettanto spesso da diverse giovani donne" che ha detto gli ricordavano "il Castello di Dracula dove Lugosi ha tre giovani vampiri che servono il posto".
Secondo quanto riferito, altri autori di lettere includevano il magnate miliardario dei media Mortimer Zuckerman; Noam Chomsky e sua moglie; Joichi Ito, ex capo del Media Lab del Massachusetts Institute of Technology (MIT); il fisico Lawrence M. Krauss; il biologo e matematico di Harvard Martin Nowak.
Quanto i cronisti del NYT hanno chiesto commenti, Allen, Ito, Zuckerman e Nowak non hanno risposto, così come hanno fatto Barak e la moglie di Chomsky. Krauss avrebbe detto al Times di non ricordare la lettera, ma di aver partecipato a "diversi pranzi con discussioni molto interessanti" con scienziati, autori e altri a casa di Epstein.
Oltre alle lettere, il Times ha pubblicato anche foto dall'interno della villa di sette piani di Epstein nel cuore di Manhattan.
Nell'ufficio del finanziere, le immagini mostrano una tigre impagliata e, secondo il NYT, una prima edizione di ''Lolita'' (quindi preziosa), il controverso romanzo edito nel 1955 da Vladimir Nabokov - che racconta l'ossessione sessuale di un uomo di mezz'età, Humbert Humbert, per una ragazzina di dodici anni, sua figliastra - che, secondo il quotidiano era in bella mostra, tra i cimeli del pedofilo. Nella casa c'erano molte telecamere di sorveglianza, alcune anche nella camera da letto di Epstein. Nella sua "stanza dei massaggi", dove molte vittime minorenni hanno detto di essere state aggredite sessualmente da Epstein, il Times riferisce che c'erano dipinti di donne nude, scaffali di lubrificante e una grande palla d'argento e una catena.
Altrove nella casa, dozzine di fotografie incorniciate mostrano Epstein raffigurato insieme alla socia di lunga data Ghislaine Maxwell, che sta attualmente scontando una condanna a 20 anni di carcere per traffico sessuale. Tra i personaggi famosi, figuravano ritratti di Papa Giovanni Paolo II, Mick Jagger, Elon Musk, Fidel Castro, Bill Clinton, Larry Summers, Richard Branson, il principe ereditario dell'Arabia Saudita Mohammed bin Salman e l'ex consigliere della Casa Bianca di Trump, Steve Bannon.
Un fotogramma mostra anche una banconota da un dollaro firmata dal co-fondatore di Microsoft Bill Gates con il messaggio "Mi sbagliavo!" che il Times ha detto essere "forse come pagamento di una scommessa".
Il Times ha anche riferito che nell'ingresso della casa c'erano bulbi oculari protesici incorniciati e che una scultura sospesa di una donna, che indossava un abito da sposa e stringeva una corda, era appesa nell'atrio centrale.
Secondo il Times, in casa c'era anche una mappa di Israele disegnata su una lavagna con la firma dell'ex primo ministro israeliano Barak. Il rinnovato interesse sul caso Epstein arriva mentre Trump e i membri della sua amministrazione avevano ripetutamente promesso di rilasciare informazioni relative alle indagini su Epstein.
Ma a luglio, l'amministrazione ha invertito la rotta e il dipartimento di giustizia ha annunciato che non avrebbe rilasciato ulteriori documenti o dettagli riguardanti il caso, suscitando l'indignazione bipartisan, anche da parte dei sostenitori di Trump e dei media conservatori.
Il recente annuncio del dipartimento di giustizia ha anche riacceso l'esame dell'amicizia pluriennale di Trump con Epstein.